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Martedì 17 Maggio 2016
«Grazie Como, ora lo so
Fare gol è il mio mestiere»
Simoneandrea Ganz saluta la maglia che lo ha consacrato bomber di razza
Un nastro incredibile da riavvolgere. Per tornare indietro di due anni. Domenica lo stadio si è alzato in piedi per Simoneandrea Ganz. Emozionato lui, emozionati tutti. E quel nastro in un attimo si è riavvolto. Fino a due estati fa , quando lui arrivò qui e altro non era che il figlio di un bomber celebre. Forse per qualcuno anche un po’ raccomandato. E invece...
Cominciamo da domenica a raccontare questa storia?
<Che emozione, sì. In un attimo mi sono reso conto di quanto questa squadra e questi tifosi hanno dato a me e di quanto io ho dato a loro. La cosa più bella è stato poter salutare tutti con due gol. In un attimo ho rivisto tutto».
L’avresti mai immaginato quando sei arrivato qui?
«Sono arrivato con la speranza di ricominciare dopo un anno difficile. Ma non sapevo davvero come sarebbe andata. Ci siamo trovati, io e il Como. Ci siamo trovati e ci siamo aiutati».
Quanto sei cambiato in questi due anni, da uomo e da calciatore?
«Io ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo fantastico l’anno scorso. Sono maturato tanto, non ero abituato a stare in uno spogliatoio di “grandi”, ad avere tanti compagni più esperti di me. C’è qualcuno che ha cominciato quando ancora giocava mio papà, e forse anche per questo mi guardavano con simpatia... Ecco, loro, un po’ con il bastone un po’ con la carota mi hanno aiutato tanto a crescere. E a gestire le pressioni esterne, è importante. Com’è importante stare in un gruppo vincente, perchè quello lo era. E ognuno mi ha dato qualcosa di importante».
Non ci sei rimasto un po’ male per il fatto che il Como non abbia voluto allungarti il contratto? «
La verità? Sì, un po’ sì. Anche se non sono io a perderci. Però mi è dispiaciuto. Mi sarei aspettato di poterne parlare meglio con il presidente, non ho mai fatto richieste folli, anzi ho sempre cercato di andare incontro alla società. Peccato. Però questo non toglie niente al mio legame con il Como. E sarebbe stato il massimo riuscire a salvarsi».
Perchè non ci siete riusciti a salvarvi? «
Perchè siamo partiti in dieci per il ritiro. Questo è stato il problema principale. Siamo partiti in ritardo su tutto, purtroppo» .
Cosa resta da dire ai tifosi del Como?
«Che una delle emozioni più belle che mi resteranno per sempre è stato vedere il Sinigaglia pieno nella finale contro il Bassano. Il resto l’ho detto domenica, sul campo. Amo questi colori, e li amerò sempre».
L’intervista completa in cui Ganz parla dei suoi due anni al Como su La Provincia di martedì 17 maggio
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