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Martedì 07 Ottobre 2014
«Ho scelto il Como
per diventare grande»
La gioia di Ganz, che a Salò ha segnato il suo primo gol da professionista
«Quando sei un attaccante e stai un anno senza fare gol non stai bene. Si possono fare tutti i discorsi che si vogliono. Ma è così. Poi certo, giocare per la squadra è altrettanto importante, e io credo di fare il meglio per riuscirci. Ma quando si segna è un’altra cosa, non è facile stare senza la rete».
Problema risolto per Simone Andrea Ganz dopo la rete segnata domenica alla Feralpisalò. Il suo primo gol nei professionisti. Con una maglia, quella del Como, che a 21 anni hai fatto la scelta di indossare lasciandoti alle spalle tutto il resto, anche se il resto si chiama Milan.
«Il Como mi ha proposto un contratto biennale, l’ho accettato sposando in pieno questo progetto. L’anno scorso, dopo il settore giovanile del Milan, è stato il mio primo anno da professionista. Sono andato in prestito prima a Lumezzane e poi a Barletta. Esperienze importantissime, anche se non ho mai fatto gol. Ma giocare in una squadra in cui sei in prestito penso sia penalizzante. L’idea di Como mi è piaciuta subito. E sono contentissimo».
Che significa per un attaccante chiamarsi Ganz?
Significa che su di me ci sono aspettative alte, e magari un po’ di curiosità e di attenzione in più. Ma certamente non è un peso. Anzi, è una fortuna avere un padre che ti segue e che può anche darti dei consigli importanti. È uno stimolo per me. Viene a vedermi tutte le volte che può, lo ha sempre fatto, compatibilmente con il suo lavoro. Per me essere suo figlio è un orgoglio, non certo un problema».
Dove pensi e dove sogni di poter arrivare con la maglia azzurra?
«Non faccio pronostici. Dico solo che, anche solo pensando alla partita di Salò, abbiamo dimostrato di essere una squadra forte e solida. Il passo falso contro la Giana è stato superato brillantemente, siamo stati molto bravi secondo me contro la Feralpi. Perchè non era semplicissimo giocare lì. Ogni tanto si può cadere, ma se riusciamo a mantenere questa continuità possiamo arrivare dappertutto».
L’intervista completa a Ganz su La Provincia di martedì 7 ottobre
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