Il Como a Cesena contro lo Spezia (18.30)

Partita Ci sono per forza progressi da fare, i risultati parlano e il modo in cui sono arrivati anche

Che cosa chiedere a questo Spezia-Como è fin troppo ovvio. Il risultato, certo, ma anche la possibilità di arrivare al fischio finale con sensazioni diverse, quelle che i tifosi del Como non hanno ancora provato in questo inizio di stagione. La sensazione, cioè, di aver visto una squadra pienamente in grado di sfruttare le sue potenzialità, e di saper gestire dal primo al novantesimo la partita con l’atteggiamento giusto.

Che sia questa l’occasione per poterci riuscire non lo si può dire, in serie B si è capito che non conta particolarmente giocare in casa o in trasferta - stavolta peraltro si è in una sorta di campo neutro giocando a Cesena -, e nemmeno conta più di tanto il pedigree degli avversari, se si pensa che la Reggiana neopromossa, che negli ultimi vent’anni e oltre la B l’ha vista una volta di sfuggita, è riuscita comunque a beffare il Como in casa al novantesimo.

Conta una gestione diversa della partita, conta che la squadra faccia un passo in avanti a livello di personalità, attenzione e coesione, che la condizione di tutti sia migliorata e più duratura. Ci sono per forza progressi da fare, i risultati parlano e il modo in cui sono arrivati anche. E se un punto solo sinora si è raccolto ci sono anche stati errori, di valutazione, di scelte, di esecuzione. Ma c’è anche qualcosa da fissarsi nella mente, come il bel primo tempo della settimana scorsa. Un segno importante di come nel Como ci siano qualità e voglia, ci siano delle possibilità evidenti di crescita. Che certamente dipendono anche dai normali tempi di inserimento nel meccanismo di alcuni giocatori nuovi, per esempio. Fattori che condizionano le scelte, per forza di cose. E che devono necessariamente portare ad avere un po’ di pazienza, a concedere ancora un po’ di tempo prima di dare giudizi troppo netti.

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