Il Como che verrà e le grandi manovre. Avanti con Longo

Calcio L’idea di rinforzare la società per l’ultimo salto. Stadio: ad aprile il (doppio) punto della situazione. Mercato: il tentativo di trattenere Gomis (ma sarà dura)

Qualcosa è cambiato. Non è questione di classifica, di tre o quattro punti di ritardo o distacco. È questione di sentimento. La partita con il Parma, ancora più di quella con il Modena, ha segnato una svolta nella stagione, e non per fatti solo calcistici.

Il successo con una (ok: presunta) big, i due gol alla star Buffon, l’aver superato in classifica squadre per le quali non si è mai pronunciata una sola volta la parola ”salvezza”, i 6000 spettatori, l’invasione di stranieri al Sinigaglia: un cocktail esplosivo che ha fatto cambiare diametralmente i discorsi della gente all’uscita dallo stadio. Non è solo questione di playoff o non playoff, ma di semplice prospettiva. E allora ecco come stanno le cose nei tre macro temi di cui si occupano i tifosi, 24 ore su 24.

Squadra

Il gruppo acquista autorità, e l’allenatore (che ancora divide sui social, perché non è un “giochista” ma un “pragmatico”) guadagna punti. Così il primo tassello è lui: se non capiteranno disastri da qui alla fine del campionato, Longo sarà confermato sulla panchina del Como. Peraltro non aspettiamoci annunci: Longo ha ancora un anno di contratto. Se il campionato dovesse finire oggi, per la società sarebbe ampiamente promosso. Nella valutazione di viale Sinigaglia, è ok perché ha raccolto una situazione disperata a livello di coesione di gruppo, ha superato qualche mareggiata, ha mostrato una duttilità tattica considerata come un merito e ha puntato al sodo, che in questo campionato di B sta risultando essere l’arma necessaria. Alcuni “giochisti” chiamati al capezzale di squadre in crisi (De Rossi e Andreazzoli, per esempio) si è visto che fine hanno fatto. E quanto ai condizionamenti esterni, la Reggina sta dimostrando quanto possano influire (da quando è saltata fuori la questione della penalità non ne imbrocca una). Per dire di come il Como abbia pagato duramente la questione Gattuso. Per la società sul mercato non ci saranno da fare grandi rivoluzioni. Ci sarà da capire cosa vorrà fare Fabregas, si andrà a caccia di un centrocampista che possa fare un po’ tutto in mezzo, alla Mazzitelli, ma verrà data un’altra chance a Baselli, la cui scommessa è ancora aperta. Si proverà a trattenere Gomis, ma sarà dura perché avrà richieste dalla A francese e forse da quella italiana. Comunque, mai dire mai.

Società

Da tempo circola l’indiscrezione di qualche novità a livello societario. Un allargamento della struttura, nelle figure dirigenziali. Non solo: da qualche giorno radio mercato ha fatto il nome di Roberto Samaden, ex responsabile del settore giovanile dell’Inter, che assumerebbe il ruolo di dg. In realtà Samaden in questo momento appare più vicino a Cagliari e Palermo. Detto questo, va registrato come sino ad oggi il rapporto Wise-Ludi sia ottimo, il Ceo inglese si fida ciecamente dell’attuale dg, e dunque forse si andrà in un allargamento del pacchetto dirigenziale, ma senza una figura apicale. A meno che (ma questo non possiamo saperlo) a Ludi vada bene tornare ad occuparsi solo di calcio, e non anche di questioni strategico-logistiche. Intanto la visita dei dirigenti indonesiani, che era attesa due settimane fa, è stata posticipata a non si sa bene quando. Trapela invece un grande entusiasmo da Giacarta per i 6000 spettatori di sabato scorso. Uno stadio pieno, un sempre maggiore coinvolgimento della comunità, resta il target.

Stadio

Certo è che nei prossimi mesi, forse settimane, bisognerà dare una accelerata al tema stadio. Sia sul tema di una via per allargare la capienza a breve termine, sia sul tema del nuovo impianto.

Il Comune ha scelto in Luca Noseda (che si era occupato della Arena di Cantù) l’uomo a cui affidare la pratica. Ora toccherà parlarne. Tenuto presente che: 1. la società conferma di voler fare l’impianto lì dov’è; 2. i lavori per l’allargamento della capienza sono allo studio, ma senza buttare i soldi nel cestino. Cioè: se per allargare la capienza si dovesse pensare a mettere a posto i distinti, per poi buttarli giù in virtù del nuovo impianto, allora no: sarebbe una strada poco percorribile. Si potrà lavorare sullo spicchio di curva ospiti attualmente inutilizzato, forse su panche in tubolari. Ma va ricordato che si sta giocando ancora in deroga, e che dovrà essere risolta la questione della rete idrica, lavori da centinaia di migliaia di euro, la cui competenza (essendo opera esterna allo stadio) dovrebbe toccare al Comune. Che però fa melina, e da lì non ci si sposta. Magari aspettando che gli indonesiani mettano mano al portafogli pur di sbloccare la situazione. Ma questa è una partita a scacchi di dubbia soluzione.

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