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Martedì 06 Dicembre 2022
Il Como e le maledette rimonte. Ci sono costate 10 punti
Dal Cagliari in avanti, una serie negativa che ha condizionato il cammino
Quattro punti in più. Quattro punti persi in una settimana. È successo con il Bari, è successo di nuovo ad Ascoli. Due partite diverse, ma da cui si esce con la stessa amarezza, quella di aver avuto in mano il successo e di non essere riusciti a metterselo in tasca.
Un difetto pesante. Ma se con il Bari la colpa è stata di un episodio, il rigore causato suo malgrado da Arrigoni nell’ambito però di una prova difensiva molto buona durante tutta la partita, ad Ascoli non è andata esattamente così. Non ci sono scusanti, stavolta, purtroppo. Specie se si pensa che i bianconeri erano con un uomo in meno e sono riusciti a rimontare per due volte, prima dal 1-2 al 2-2 e poi dal 2-3 al 3-3.
E stavolta non si può certamente dire che il Como abbia fatto di tutto per evitarlo. Tra l’altro, al di là del ritorno degli incubi dei gol presi su palle inattive, le tre reti subìte ad Ascoli riportano la difesa del Como a essere la più battuta del campionato, con ventisei gol subìti.
Quattro punti che avrebbero potuto esserci e non ci sono. Ma pensando alle rimonte, i punti persi sono un po’ di più. In un momento in cui la squadra giocava decisamente meno bene, ma ripensarci è inevitabile. Nelle prime due giornate il Como non ha vinto proprio così: contro il Cagliari si vinceva fino al 48’ del secondo tempo, quando arrivò il pareggio di Pereiro. La partita dopo, a Pisa, Como due volte in vantaggio e due volte rimontato: e considerando che il gol dell’1-2 è stato segnato da Kerrigan al 32’ del secondo tempo non si doveva resistere poi così a lungo per provare a vincere. E anche qui, la rete del 2-2 di Torregrossa è arrivata al 44’ del secondo tempo, praticamente alla fine.
E poi, dopo tre sconfitte, di nuovo alla sesta giornata, contro la Spal: partita ribaltata dallo 0-1 al 2-1, rimonta della Spal 2-2, gol di Ioannou e Como vicinissimo al successo, ma al 48’ del secondo tempo arriva anche il terzo gol avversario.
Sfortuna? Forse anche, però gli indizi sono un po’ troppi. E se anche con il Bari il gol del pareggio è arrivato al 90’, l’altro giorno ad Ascoli una decina di minuti per rimediare il Como li aveva ancora. Insieme, anche a un uomo in più.
Ma per la quinta volta la vittoria, fino a un certo punto peraltro anche meritata, è sfuggita dalle mani. E cinque per due fanno dieci. È un paradosso, chiaro: ma con dieci punti in più il Como nella classifica attuale sarebbe al terzo posto.
Ci si sarebbe accontentati anche solo di questi ultimi quattro buttati via.
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