Il saluto di Cuoghi: «Arrivederci Como
Comunque vada, sono stato bene»

Il tecnico attende notizie sul suo destino e intanto ripercorre la sua esperienza comasca

Se ne è andato ieri mattina, e non sa se ritornerà a Como da allenatore. Ma Stefano Cuoghi a Como tornerà comunque, perchè «al momento dei saluti allo staff, ai collaboratori, a chi mi è stato vicino in questi pochi mesi mi sono commosso, e non mi capita spesso...».

Mister, cosa si aspetta ora? «

Difficile rispondere. La società, Bruni nello specifico perchè il mio referente è lui, ha detto che entro fine mese avrebbero sistemato le loro questioni interne, poi avrebbero fatto i loro passi».

Ma lei si attendeva una risposta definitiva prima di oggi? Conferma ancora che le piacerebbe restare al Como?

«Che mi piacerebbe restare sì, assolutamente. Però sono anche consapevole che il mio contratto scade a giugno, quindi loro non sono tenuti a dirmi nulla. In sostanza, nessuno sta facendo niente di sbagliato. Anche se spero, qualunque decisione venga presa, di non aver comunque deluso nessuno. Abbiamo lavorato con dignità fino all’ultima partita»

.

Che esperienza è stata per lei?

« Molto intensa. Umanamente gratificante e indimenticabile. Ho avuto intorno ottime persone. E Como resterà veramente uno dei posti dove sono stato meglio. E poi i tifosi...».

In un sondaggio di qualche settimana fa l’80 per cento dei tifosi si è detto favorevole alla sua conferma.

«La sera di Salerno sono andato a ringraziare chi era venuto fino a lì. Non lo faccio spesso, ma davvero dovevo e volevo farlo quella sera. Perchè è difficile trovare tifosi così bravi e così attaccati. E confesso che tutti mi chiedevano di restare... Indipendentemente da questo, la tifoseria di Como mi è piaciuta molto, li ringrazio davvero».

E la sua squadra?

«La mia squadra si sarebbe potuta salvare, pensarci mi fa arrabbiare ancora. Le qualità le avevamo».

Questa rosa ha reso meno delle sue potenzialità o qualcosa mancava?

«Sulle qualità dei giocatori non ci sono dubbi. Qualcuno di loro davvero è in grado di fare la differenza, parlo di Ganz, di Cristiani, di Bessa, ma non solo. Forse a questa rosa mancava un po’ di “fisicità”. Il che non significa che i giocatori che ho trovato io non fossero all’altezza. Mi sarebbe piaciuto poter avere un mese per prepararli io».

Che farà se il Como non la chiamerà? «

Ho qualche altra situazione da valutare. Non sono uno di quelli che compaiono spesso sui giornali come candidati a questa o a quella panchina. Ci sono miei colleghi che leggendo giornali e siti sembra che tutte le squadre li vogliano... Beati loro, ma io mi faccio più i fatti miei. Se sarà Como sarò contento, se no amici come prima. Resterà comunque una bella esperienza umana e professionale».

L’intervista completa a Stefano Cuoghi su La Provincia di sabato 28 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA