In gioielli della carriera di Gattuso
La conferma finirà in bacheca

L’allenatore comasco guiderà ancora il Como: un risultato da inserire nella galleria personale

Jack Gattuso aprirà la bacheca di casa sua e ci infilerà questa conferma accanto ai ricordi e ai trofei più belli della sua carriera comasca. Non ha la forma di una coppa, ma fa lo stesso. L’incertezza, magari non forte, sulla sua conferma, che a un certo punto era sembrata in dubbio, sottolinea che si è trattato di un risultato notevole.

Esordiente

Era un esordiente in serie B, e ha dovuto passare l’esame di una società che per l’anno prossimo vuole alzare l’asticella. Il fatto che lo abbiamo confermato, è una promozione. Fosse stato confermato da una società pronta a chiedrgli lo stesso traguardo, il prossimo anno, la cosa sarebbe stata più scontata. Ma la prossima stagione il Como vuole alzare l’asticella. Non una squadra costruita per ammazzare il campionato, con la A come obiettivo dichiarato, ma comunque con il probabile obiettivo dei playoff da inseguire (lo diranno mai?) . Un compito arduo, visto che l’anno prossimo (dato il valore delle retrocesse dalla A e di alcune promosse dalla C) la concorrenza sarà ancora più forte. Se quest’anno erano quattro le società partite con la A in testa (Parma. Monza, Brescia e Lecce), il prossimo anno potrebbero essere il doppio (Parma, Bari, Genoa, Cagliari, una tra Monza e Brescia, magari tutte e due, il Palermo se viene su). Ma le valutazioni sul campionato ci sarà tempo per farle. Qui parliamo di Gattuso. Un comasco innamorato del Como, che con la maglia della società si è preso gioie indelebili.

La panchina in serie A da giovanissimo, la fascia di capitano, la promozione in B da giocatore, quella in B da allenatore, probabilmente quella più grande di tutte.

Ricordi

E pure la stagione in D con il Como, nel 2005/06, ritenuta da tecnico un momento catartico, dopo aver rinunciato alla C con il Novara per lavare l’onta della retrocessione avvenuta per mano sua da avversario. Questa conferma vale come le conquiste appena citate. Perché a un livello superiore e perché arrivata dopo aver vinto le incertezze o i bilanci fatti nella settimana seguente il campionato. Un bel risultato. Ma anche una nuova scommessa visto che l’obiettivo si alza e le pressioni anche.

Di cosa avranno parlato la società e Gattuso negli incontri seguiti alla partita con la Cremonese?Difficile che si sia entrati già nel dettaglio (il mercato deve ancora cominciare), ma si sarà ragionato sull’impostazione del lavoro. Gattuso deve togliersi di dosso l’etichetta dell’allenatore “non giochista”, del pragmatico, del macchiavellico, dell’allenatore del gioco antico. Andando a scartabellare nella sua storia, non possiamo definire Gattuso un integralista: nella sua prima stagione a Como iniziò con il 4-3-3, poi passò al 4-4-2 e chiuse con il 4-3-1-2. A Canzo giocava con il 4-4-2, mentre i successi con il Novara erano arrivati co il 3-5-2. Quest’anno tecnico e società hanno optato per il 4-4-2, forse per proseguire sulla strada tattica che aveva portato alla promozione. Il 4-4-2, nel calcio dei giochisti di oggi, è il metodo che occupa meno gli spazi, il modulo in cui fai meno possesso, meno fraseggio, perché hai un uomo in meno a centrocampo. Logico che con quel modulo, e con Cerri catalizzatore, si sia visto un certo tipo di calcio. Vedremo se si continuerà su questa squadra o se si costruirà un impianto diverso.

Certo per puntare ai playoff, ci vorranno diverse alternative in organico, specie nel settore in mezzo al campo dove quest’anno la coperta era un po’ corta, e forse qualche alternativa divesa in attacco (tre su quattro attaccanti erano prime punte, mancava un elemento rapido). Tutte cose da sistemare, da programmare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA