Intervista ai fratelli Gatto
«Ehi “Bro” ci giochiamo la B»

Si sono già sfidati altre tre volte: nel doppio Carpi-Lanciano in serie B e in Ascoli-Pisa in serie C

Troppo gustosa la storia dei fratelli contro, per non essere raccolta e sfruttata giornalisticamente. I due fratelli Massimiliano e Leonardo Gatto, centrocampisti, non solo sono avversari, ma adesso si giocano anche la serie B, essendo titolari nelle due squadre di vertice. Calabresi, entrambi milanisti in una famiglia di juventini, hanno tre anni di differenza (Leonardo è il più grande). Si sono già sfidati altre tre volte: nel doppio Carpi-Lanciano in serie B e in Ascoli-Pisa in serie C. Questa sarà la quarta volta che si incontreranno. Leonardo ha giocato in Pisa, Lanciano, Vicenza, Salernitana, Ascoli, Entella, Triestina, Pro Vercelli. Ha sfidato il Como già in serie B con la maglia del Vicenza. Massimiliano ha giocato Carpi, Pro Vercelli, Pisa, Chievo, Como. Sono stati anche compagni di squadra.

La storia dei fratelli è sempre un argomento che stuzzica. Una certa generazione in Italia ha vissuto l’epopea dei fratelli Baresi, avversari per tanti anni nel Milan e nell’Inter. A Como abbiamo vissuto la storia del fratelli Massimiliano e Mattia Notari. E anche una delle bandiere del Como, Silvano Fontolan, aveva un fratello più giovane che ha giocato in serie A. Nelle giovanili azzurre erano famosi i fratelli De Ascentis e Del Signore.

La più bella partita del Como (e della Pro Vercelli) di quest’anno.

MASSIMILIANO: Sicuramente quella con l’Alessandria. Per il significato della partita, perché loro programmavano la rimonta, perché li abbiamo tenuti lontani. E poi perché abbiamo vinto con autorità. Poi, ci sono state altre partite molto positive, come con Juve, Renate, Carrarese... Ma quella ad Alessandria è stata speciale.

LEONARDO: Ne abbiamo fatte tante, difficile scegliere. Direi quella con il Renate, 3-0, che ci ha dato consapevolezza di cosa potevamo fare.

L’avversaria che ha messo più in difficoltà il Como (la Pro Vercelli).

MASSIMILIANO: C’è bisogno di chiederlo? Il Lecco. Ci ha battuto 3-0 in casa e 4-0 là fuori. Non so cosa sia successo, ma tutte e due le volte è finita così.

LEONARDO: Abbiamo fatto un po’ di fatica a Piacenza, il campo era in condizioni poco adatte a noi. Poi soffriamo le squadre che si chiudono.

Qual è stata la tua partita più bella?

MASSIMILIANO: Quella dell’andata con il Renate. Venivo da un anno in cui non avevo praticamente mai giocato. Era la prima di campionato, non sapevo davvero cosa aspettarmi. Ho fatto una doppietta, mi sono liberato da un incubo. Un bellissimo ricordo.

LEONARDO: Sono soddisfatto in generale del mio rendimento. Dico l’ultima perché ho fatto gol, il primo quest’anno.

È una lotta a due, tra il Como e la Pro Vercelli, oppure vedi inserirsi qualcun’altra?

MASSIMILIANO: Il campionato è ancora aperto. È ancora presto per fare certe valutazioni. Ci sono squadre che hanno mostrato di avere qualità

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LEONARDO: Renate, Lecco e Alessandria sono ancora lì. Ci sarà sicuramente da battagliare sino alla fine.

A cosa rinunceresti delle tue passioni in cambio della promozione in serie B?

Se permettete a questa domanda non rispondo. Sono molto scaramantico e la B non la voglio nemmeno nominare.

LEONARDO: Idem come Max. Non dico nulla.

Che interessi avete fuori dal campo? Da vivere insieme?

MASSIMILIANO: La pesca. Spesso usciamo insieme in barca e poi mangiamo assieme quello che peschiamo. La differenza tra me e lui a pesca? Lui è un po’ più esperto di me.

LEONARDO: Oltre alla pesca, c’è il basket. Da bambini rompevamo le lampade giocando a calcio, adesso giocando a basket. Abbiamo montato il canestro.

A parte quello attuale, qual è l’allenatore da cui hai appreso di più?

MASSIMILIANO: La risposta è la... stessa: Gattuso. Nel senso di Ringhio. L’ho avuto al Pisa, è stato molto formativo. È uno che è molto diretto, ti dice le cose in faccia, magari ti massacra, ma non porta rancore e nelle valutazioni riparte sempre da zero.

LEONARDO: Faccio fatica a non dire Modesto, l’allenatore della Pro Vercelli che arriverà in alto sicuro. Nel passato direi D’Aversa, che adesso è al Parma.

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