La festa dei tifosi
e la voglia di futuro

Ormai è diventato un appuntamento fisso. Un rito. Una partita in piena estate. Dove non ci sono giocatori e risultati, ma solo la voglia di stare insieme

Ormai è diventato un appuntamento fisso. Un rito. Una partita in piena estate. Dove non ci sono giocatori e risultati, ma solo la voglia di stare insieme, crogiolarsi al sole condividendo la passione per i colori azzurri, raccontare aneddoti del passato, immaginare il futuro. «Allora quando si inizia?».

Il popolo azzurro manda in scena da qualche anno il ritrovo estivo, adesso di stanza al Bar Dalì a Montano. E quello che salta agli occhi, è il filo conduttore che lega diverse generazioni di tifosi, diversi per età, sensazioni, emozioni, usanze e stili di vita, ma clamorosamente, diremmo teneramente, uguali quando si tratta di sfoggiare una maglia azzurra.

Poi c’è lo sguardo al futuro. c’è, evidente, una curiosità mista ad aspettativa (alta) che ha contagiato tutti. C’è la sensazione che, dopo anni di fregature e di una serie di disavventure che nemmeno Fantozzi e Mr Bean assieme avrebbero potuto collezionare, sia arrivato il momento della svolta. Nessuno lo urla, tutti lo sussurrano mentre addentano il panino alla salamella: «Se perdiamo anche questo treno, siamo finiti». Il treno della città che deve cercare di affiancare la nuova società, e fare una partnership per (finalmente) tornare grandi. La città e la squadra. Questo sognano i tifosi azzurri. Se succederà, si vedrà. Per ora, è bello sperarlo: tra un coro e un fumogeno.

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