La storia dei portieri azzurri
Papaveri e papere in porta

Due pagine sul giornale di oggi. Parlano Vecchi, Rigamonti, Taibi, Franzone, Paradisi, Braglia e Brunner

Ci sono due grandi motivi psicologici che legano in modo forte i portieri ai tifosi di una squadra. Il primo, è la vicinanza ideale: il portiere è a tratti lo spettatore aggiunto, è il tifoso in più, che spesso dialoga con la gente alle sue spalle e crea un rapporto con lei; due, non c’è nulla di più simbolico, di più tragico nella pugna calcistica, del portiere che prende gol, a terra come un eroe tragicamente vinto, e che dunque scatena la protezione, la carezza della gente. Oggi sul giornale c’è la terza puntata sugli erori azzurri, i portieri appuntio. Parlano Vecchi, Rigamonti, Taibi, Franzone, Paradisi, Braglia e Brunner.

© RIPRODUZIONE RISERVATA