Longo non si fida e guarda dietro: «È ancora lunga»

Intervista «I punti di distanza dai playout sono ancora troppo pochi per sentirsi al sicuro»

Che cosa è lecito attendersi da questo Como-Parma? Punti, certamente. Per avvicinarsi alla zona playoff o, come invece preferisce ricordare Moreno Longo, «per raggiungere prima possibile la salvezza».

Vincere questa partita farebbe bene, del resto, a entrambe le cause. «I punti di distanza dai playout sono ancora troppo pochi per sentirsi al sicuro, la serie B insegna che non si può mai far calare l’attenzione. Playoff possibili? Solo con un filotto di vittorie, e lì ancora ci dobbiamo arrivare».

Intanto, comunque, un piccolo filotto il Como lo ha saputo conquistare, fatto di sei risultati utili consecutivi. Nel girone di ritorno, tra l’altro, ha raccolto gli stessi punti del Parma, che ha vinto una partita in più ma ne ha pure perse due in più. Oggi come oggi, una specie di sfida diretta per come stanno andando le due squadre. Anche Longo la vede così? «Il Parma si presenta da solo, per giocatori, per qualità, per storicità. Ed è anche una squadra che va meglio in trasferta che in casa. Per affrontarla serve tutto, muscoli, tecnica, centimetri, velocità, intensità. Oltre che molto sacrificio e abnegazione. Noi stiamo bene, la squadra anche atleticamente è migliorata, ma è una partita molto difficile».

Muscoli e tecnica. Dunque serviranno entrambi in un centrocampo che deve fare a meno di capitan Bellemo. E allora il ruolo di direttore d’orchestra forse toccherà proprio a lui, parlando di tecnica, a Cesc Fabregas. «Sì, Cesc ha molte probabilità di partire dall’inizio», considerando anche che ancora non sarà disponibile Baselli. Dovrebbe invece rientrare tra i convocati Iovine, oggi la valutazione finale. E potrebbe dunque proporsi la sfida a distanza tra campioni del mondo, fra Fabregas e Buffon. Un motivo di interesse in più per questa sfida. «Giocatori che hanno fatto la storia del calcio mondiale, vederli è un piacere per tutti».

Il Como giocherà provando a vincere, quello che non gli è riuscito sabato scorso pur in condizioni favorevoli. «Sì, anche se a volte, come si è visto, non basta mettere un attaccante in più per vincere». Potrebbe però essere molto utile inserire giocatori che possono sparigliare le carte, nel caso del Como per esempio Moutir Chajia. «Dall’inizio? Potrebbe anche essere. Con lui dobbiamo comunque andare ancora un po’ cauti, sapendo che non può ancora stare in campo tutta la partita. E’ chiaro che uno con le sue qualità per me giocherebbe sempre, ma va gestito». Più probabile a partita in corso? Lo vedremo sabato. E su come si schiererà la squadra in attacco, con quali uomini, forse dipende anche da questo. «Tornerà dall’inizio Cutrone? Non so, sulla coppia di attaccanti devo ancora scegliere».

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