Longo: «Poco brillanti all’inizio. Poi anche cose buone»

Interviste «Nei duelli ci sovrastavano e ne abbiamo persi tanti. Loro hanno iniziato la partita meglio di noi»

Stavolta, è mancato il solito approccio. Un inizio di partita così così del Como ha lasciato spazio alla Cremonese. E ha indirizzato anche la partita. È questo, in sintesi, quello che è piaciuto meno a mister Moreno Longo nella sconfitta contro la Cremonese: il Como non perdeva in casa da febbraio, 0-2 contro il Frosinone. E, certamente, nemmeno i tre gol non fanno piacere.

«La sensazione – ammette il tecnico del Como – è che non fossimo pimpanti come al solito. Nei duelli ci sovrastavano e ne abbiamo persi tanti. Loro hanno iniziato la partita meglio di noi, portando gli episodi dalla loro parte per almeno venticinque minuti. Non siamo stati cinici come la Cremonese, ma abbiamo iniziato benissimo la ripresa, per inerzia e con le giuste distanze. Poi, purtroppo, non avendo segnato il 2-2, abbiamo concesso a Coda una chance evitabile, essendo in superiorità due contro uno».

Molto meglio il Como della ripresa, con un difensore in meno e un Chajia in più: «Ma già nel finale di primo tempo ci siamo sistemati meglio in campo. Gli episodi potevano riportarci in partita, ma abbiamo preso un gol nel nostro momento migliore. E si poteva riaccendere tutto con il rigore, ma poi ci siamo spenti. L’assenza di Kone? Non voglio parlare degli assenti: penso che si potesse fare comunque meglio, per approccio, reatività e intensità».

Nonostante la sconfitta, non mancano gli spunti positivi: «Dopo una serie di partite importanti, anche l’approccio è venuto un po’ meno: una squadra con la qualità della Cremonese, che ha un organico tra i migliori della serie B e che ha tutto per lottare al vertice, ha messo in evidenza la nostra partenza poco brillante. Ma poi ho rivisto la squadra che conosco, con le sue potenzialità, che fraseggia e mette sotto l’avversario e crea situazioni pericolose. Certo, propositiva anche nelle difficoltà, perché sembrava andasse tutto storto: Var, parate, pali. Ma, anche in questo scenario, ho visto una reazione. Sfortuna? No, è un concetto che non ci deve appartenere, perché è un alibi, appartiene ai perdenti e non esiste: preferisco parlare di poca precisione».

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