Ludi: «Vittoria di Cesena molto importante. Bilanci? Dopo 10 gare»

Intervista «Io metto lo Spezia tra le favorite per la promozione. Per questo credo che questa vittoria sia molto pesante»

Aveva promesso di parlare a fine mercato. E allora eccolo qui, Carlalberto Ludi, direttore generale del Como, che nel dedalo dei manager in società mantiene mansioni esplicitamente sportive, a spiegare acquisti e cessioni, fare una valutazione parziale dei risultati delle prime tre giornate e dare un’occhiata al campionato. Sempre con le proverbiali pacatezza e razionalità.

Ludi, se la sente di fare un bilancio di queste prime tre partite?

Per radicata convinzione, ritengo che una parola “bilancio” abbia senso dopo almeno una decina di partite. Se no siamo troppo legati agli episodi.

Ok, ma queste tre partite hanno detto qualcosa...

Se volete entrare nello specifico, nessun problema.

Prego.

L’avvio è stato duro, il Venezia è sicuramente tra le favorite del campionato. Una squadra che non ha cambiato molto, scesa in campo già con gli equilibri a posto; noi siamo una squadra in cui si deve ancora lavorare per consentire ai nuovi di integrarsi al meglio. Aggiungo subito: vedo un gruppo molto disponibile, che ci crede, che si aiuta, un approccio molto positivo. Serve solo il tempo normale per questo.

La partita con la Reggiana ha creato forse più malumore di quella con il Venezia.

Non ditelo a me. Ci siamo veramente arrabbiati per come non siamo riusciti a gestire il doppio vantaggio e per gli ultimi minuti. Tutto pareva in controllo. E si era visto un bel primo tempo.

Poi il successo a Cesena di domenica.

Un successo molto importante. Come spesso succede, poi si rischia di sottolineare i demeriti degli avversari, e Alvini queste difficoltà le ha ammesse. Però io metto lo Spezia tra le favorite per la promozione. Per questo credo che questa vittoria sia molto pesante. Abbiamo fatto un grande primo tempo, ci siamo imposti con il gioco.

Contro la Reggiana e contro lo Spezia, però, nel secondo tempo la squadra si è un po’ tirata indietro. Resta un difetto come l’anno scorso?

Sapete perché, con un luogo comune, si dice che il campionato di B è “lungo”, anche se ha le stesse squadre della serie A?

Dica.

Perché c’è una intensità che in A e in C non c’è. In quei due campionati ci sono, in calendario, partite dove c’è una differenza tecnica evidente. In B no. Grande equilibrio, sempre. Fatica. Corsa.

Dunque?

Dunque, se ci fate caso, capita spesso che la squadra dominata, poi quando subisce gol, prende il sopravvento. Ricordate Como-Genoa lo scorso anno, con la partita divisa a metà come rendimento? È una caratteristica del campionato.

A onor del vero, Longo con la Reggiana non ha fatto sostituzioni difensiviste. Eppure...

Ogni partita ha una storia a sè. Dipende dai momenti, dalle situazioni. Detto questo, siamo ancora in rodaggio, stiamo ancora cercando gli automatismi.

Parliamo del mercato. Kone sembra il giocatore che mancava al Como. Uno che gioca dappertutto, che sa costruire da dietro, ma poi lo ritrovi a saltare l’uomo e a provare il tiro...

Il nostro mercato è stato fatto proprio per dare alla squadra giocatori con caratteristiche che ci mancavano. Kone è un giocatore che dà grande energia in mezzo.

Il reparto offensivo ha perso Mancuso, un big, e preso Mustapha, una promessa. In questo senso, non si è perso qualcosa?

Posso iniziare con una battuta? Vedo che definite i giocatori “big” solo quando vanno via e non quando arrivano... (ride, ndr). Comunque la scelta ha una ratio, e ve la spiego subito. Lo scorso anno, ammesso che si voglia fare una classifica, i tre top player in attacco erano Cerri, Cutrone e Mancuso, e Gabrielloni leggermente dietro. Al momento del rinnovo, Gabri scherzava: “Stavolta chi mi mettete davanti?” E io gli ho risposto: “Nessuno, ora meriti di più”.

Addirittura.

Bisogna finirla di considerare Gabrielloni un accessorio. Avete visto che partita ha fatto a Cesena? Adesso è diventato grande, fa parte della prima line up. Mustapha invece è un ragazzo che ha una grande esplosività e che può darci imprevedibilità e profondità. Anche in questo senso, caratteristiche che ci mancavano. Può crescere sereno, talento ne ha.

Verdi sembrava sfumato.

Ho sudato sette camicie. Lo volevamo fortemente, ma a un certo punto ha lavorato così bene in ritiro che il Torino sembrava aver cambiato idea, e ha alzato il tiro. Logiche di mercato, ci sta. Ma a un certo punto ho pensato fosse perso. Invece abbiamo fatto uno sforzo e ce l’abbiamo fatta. Anche lui ci dà qualcosa di inedito nel reparto offensivo.

Tipo?

Dico solo una cosa: per avere ciò di cui avevamo bisogno in quella zona del campo, servivano tre giocatori diversi. Lui racchiude tutte le caratteristiche. Un esterno che però garantisce anche dei gol. Un giocatore da serie A.

Abildgaard, a leggere il curriculum, è forse l’acquisto più importante.

Ci dà centimetri e forza in mezzo. Sa il fatto suo.

A proposito: come sta? Dopo la zuccata con Cerri?

Non sono stati attimi semplici. E’ stato uno scontro molto duro per Cerri soprattutto: i compagni si sono davvero preoccupati. Kone è stato il primo a intervenire, ha la moglie infermiera e lo ha soccorso subito. Il nostro medico è stato molto bravo. Come stanno? Spero di vederli lavorare nei prossimi giorni, magari per la prossima partita saranno disponibili.

I tre nuovi difensori?

Hanno caratteristiche diverse: Barba centrale puro, Sala esterno, Curto può fare il centrale ma anche il laterale, come ha mostrato domenica.

Arrigoni andrà via?

Io non ho ancora ricevuto una telefonata. Abbiamo detto che se qualche giocatore ha qualche mira o si trova stretto, se ne può parlare; ma, detto questo, per quel che mi riguarda Arrigoni è un elemento prezioso, e lo ha dimostrato anche contro lo Spezia. L’unico tema è Faragò, che è fuori lista e mi piacerebbe che trovasse una soluzione.

Contento dei 3mila e passa abbonati?

Molto. Il nostro obiettivo erano tremila, li abbiamo superati. Ribadisco che il nostro pubblico è un valore aggiunto anche per l’intelligenza che ha dimostrato lo scorso anno nell’essere positivo anche nei momenti bui.

Se la sente di fare uan griglia di partenza del campionato?

Prima fila: Venezia, Spezia, Cremonese; seconda fila: Parma, Palermo e Sampdoria. Poi di solito una “stecca” e lascia spazio a una sorpresa.

Che può essere il Como?

Siamo qui per migliorare...

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