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Mercoledì 07 Dicembre 2022
Mancuso: «Il tridente nel Como? Si può riproporre»
CalcioAd Ascoli è stato l’uomo della domenica, con una doppietta. Ora punta il Palermo, avversario domani. «Una partita bella e stimolante, noi dobbiamo uscire il prima possibile da questa situazione di classifica»
Gli attaccanti, si dice, vanno a periodi. Quei momenti in cui appena tocchi la palla fai gol e quelli, invece, in cui la porta è un nemico sfuggente. Se tanto ci dà tanto, si può sperare che stia cominciando il momento favorevole di Leonardo Mancuso.
Autore del primo gol del campionato del Como contro il Cagliari e poi un po’ sparito, complice anche il momento nero della squadra. Un po’ in campo un po’ no, poca continuità e niente più gol. Fino alle due perle di domenica ad Ascoli.
«Molto contento, certo»
«Contento, certo, molto. Il gol manca sempre quando non arriva. L’importante comunque è fare sempre del proprio meglio, trovare le proprie certezze anche nel lavoro con la squadra, al di là dei gol».
Dalla sua non ha giocato forse sinora nemmeno l’impiego poco continuo, che non aiuta a trovare sicurezza e intese. «Questo non saprei, so di far parte di un reparto offensivo molto completo, e credo di aver avuto spazio giusto, sta poi a me sfruttarlo bene o meno. Si è trattato, per forza di cose, di attraversare momenti un po’ complicati per tutta la squadra e di avere il tempo per trovare anche il feeling giusto».
A proposito di feeling, la soluzione a tre punte è stata la novità dell’altro giorno. O meglio, lui e Cutrone sostenuti da Cerri. Giudizio? «Penso sia andata bene, al di là poi di come sia finita la gara. Da parte di tutti e tre c’è anche disponibilità al sacrificio, a lavorare per la squadra, dunque questa è certamente una soluzione proponibile».
Perché, però, il Como ancora una volta non ha vinto, pur avendo avuto la possibilità di farlo? E la squadra come ha assorbito questa ulteriore rimonta? «Di certo non sono cose che ci fanno stare bene, anzi ci ha dato molto fastidio. Perché è successo, beh, credo che inconsciamente ci siamo tirati un po’ indietro nell’intento di difendere il vantaggio, questo è stato probabilmente il nostro errore quando invece avremmo potuto provare a segnare ancora, a spingere ancora. Perché con le prestazioni che stiamo facendo ultimamente di sicuro meriteremmo di più».
Classifica corta, si continua a dire, ma finchè non ci si muove da lì... «Io credo sia anche importante, però, considerare il filotto di risultati utili e di buone prestazioni, dovremmo preoccuparci se queste non ci fossero. C’è un processo di crescita in atto, guardiamo quello, non solo la classifica».
«Intese sempre buone»
Però c’è anche un potenziale offensivo importante che ancora è ampiamente da sfruttare. Può essere anche un problema di rifornimenti, come in parte ha detto Longo settimana scorsa? «È una via di mezzo, un problema collettivo. Un po’ è questione di rifornimenti, ma un po’ anche da parte nostra dobbiamo essere nella condizione giusta per riuscire a sfruttarli. La squadra non ha trovato subito il suo assetto, e ne risentono tutti. Le intese tra di noi attaccanti sono buone, lo sono sempre state».
Adesso fa più paura il Palermo o la Reggina? «Adesso il Palermo, perché è il primo da affrontare. Una partita bella e stimolante. Noi dobbiamo uscire il prima possibile da questa situazione di classifica, quale sia quindi l’obiettivo per questa gara, come per tutte le altre in questo periodo, è ovvio».
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