Mister ottimismo: «Gruppo motivato e con l’Atalanta ok»

L’intervista Ho trovato un gruppo, se possibile, ancora più motivato dell’anno scorso. Gente che ha voglia di lavorare, di mettersi a disposizione

Relazione di fine ritiro. L’amichevole con l’Atalanta (4-0 per i nerazzurri) ha messo fine alla prima lunga fase di preparazione del Como. Il momento giusto per fare due chiacchiere con l’allenatore Giacomo Gattuso. Quasi tre settimane di lavoro a Bormio, un organico ancora da completare e segnali incoraggianti.

Mister: sensazioni?

Ottime. Davvero. Ho trovato un gruppo, se possibile, ancora più motivato dell’anno scorso. Gente che ha voglia di lavorare, di mettersi a disposizione. I vecchi con grande entusiasmo e i nuovi abili a volersi integrare. Volete un esempio?

Prego.

Liam Kerrigan: quando parlo in spogliatoio si presenta con Google translator in mano. Non vuole perdersi nemmeno una parola. Potrebbe limitarsi a farsi tradurre le mie parole ai compagni, ma evidentemente vuole essere “sul pezzo”. Questo significa abnegazione, voglia di accorciare i tempi di apprendistato.

Venti giorni per conoscere i nuovi arrivati.

Abbiamo una difesa ricca di giocatori giovani ma ricchi di personalità. Delli Carri va addirittura gestito nella sua a volte esagerata determinazione. Binks è giovane ma sembra già un leader, dopo 15 partite in serie A. Odenthal devo ancora conoscerlo, ma anche lui ha avuto esperienze importanti. Ma come dico sempre: giovani o non giovani, l’importante è avere giocatori forti. E questi hanno qualità senza dubbio.

Kerrigan?

Ha prospettive. Un esterno cui piace anche accentrarsi. Può fare belle cose.

Già che ci siamo, parliamo dei nuovi che... non ci sono ancora.

Di quello non parlo. Dovete farlo voi. Io mi limito ad aspettare e a vedere cosa ci porterà il mercato.

Moro potrebbe essere il giocatore rapido che piace a Gattuso.

Ma io non ho richieste particolari. Quando ci sarà l’organico al completo, valuteremo il da farsi, magari si potrà rivedere l’assetto.

Abbandonando il 4-4-2?

Uffa, come correte... Siamo partiti dal 4-4-2 dell’anno scorso, ma sono pronto a cambiare se ci saranno le esigenze per permettere ai nuovi di esprimersi al meglio.

Sembra una frase fatta apposta per Fabregas.

Ho detto che non ne parlo.

Ma se si dovesse passare al centrocampo a 3, con che soluzione si farebbe?

Troppo presto. Credo che comunque ci sarà una soluzione a due punte (dunque non un 4-3-2-1 o un 4-3-3, ndr). Ma vedremo, per adesso rimaniamo su un 4-4-2.

Con delle novità, pare di capire.

Sì, stiamo lavorando su qualcosa di nuovo nella fase di possesso, magari con più palleggio. Anche se quello poi dipende dai giocatori e dalle lo loro caratteristiche.

Come ha ritrovato i vecchi?

Motivatissimi. Almeno in tre casi (si riferisce evidentemente a Parigini, Cerri e Ioannou, ndr) la loro volontà di restare è stata decisiva. Questa è garanzia di entusiamo. Volete un esempio?

Prego.

Cerri mi ha detto: mister, aspettavo una chiamata da voi, aspettavo che arrivasse, ci pensavo sempre.Poi quella chiamata è arrivata...

Chaja come sta?

Purtroppo i tempi non sono brevi. C’è chi dice due mesi, c’è chi dice di più. Dobbiamo avere pazienza.

Come giudica l’amichevole con l’Atalanta?

Una prestazione che mi ha soddisfatto in pieno. Non siamo andati affatto male. Considerato l’avversario.

Nonostante il punteggio.

Sì, ma ci sono delle spiegazioni. Noi abbiamo dovuto, per esigenze varie, far fare molti minuti a parecchi giocatori. Avevamo fuori Gabrielloni e Solini, si è fatto male Scaglia (niente di grave ma è dovuto uscire), poi in organico ci sono elementi della Primavera da cui non potevo pretendere metà tempo... L’Atalanta nel secondo tempo ha messo in campo una squadra praticamente nuova, con energie nuove. Logico aspettarsi che nella fase finale avessero più benzina, infatti hanno arrotondato il punteggio nel finale.

Detto questo?

Detto questo, nel primo tempo gli abbiamo concesso solo una grossa quantità di calci d’angolo, il minimo sindacale per una squadra forte come l’Atalanta. Ho visto buone cose.

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