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Lunedì 17 Giugno 2013
Progetto Como, via l’ispiratore
Brunati lascia ma non parla
L’assestamento in società passa attraverso un addio. Ecco cosa c’è dietro la mossa
Che Daniele Brunati lasci il Calcio Como di qui a pochi giorni, è ormai un segreto di Pulcinella. Il riassetto societario passerà attraverso la fuoriuscita di un uomo calcisticamente magari poco pesante nel meccanismo, ma sul quale è doveroso soffermarsi per diversi motivi. Eccoli.
Il primo è che la fuoriuscita di Brunati è quella che ha consentito all’assetto societario di riacquistare un equilibrio solido. Era l’ago della bilancia, lui. Con la sua quota che, a secondo di dove sarebbe andata, avrebbe rafforzato una o l’altra fazione all'interno della società.
Quella più vicina a Porro, con Gieri, Foti, Bruni. O quella un po’ meno soddisfatta di come sono andate le cose sin qui. Gruppo di soci di cui fa parte Rivetti, Valentini, forse Roda, e di cui faceva parte Brunati. Il quale, in mezzo alla bufera, con un gesto di responsabilità che magari ci spiegheranno nei dettagli quando (bontà loro) i protagonisti avranno voglia di parlare, ha deciso di sfilarsi per consentire alla società di proseguire il suo cammino. Con una maggioranza (il famoso 54 per cento nelle mani del gruppo Porro) e una nuova stabilità.
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