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Venerdì 15 Febbraio 2019
San Valentino azzurro
Ma quanta gente resterà?
Lo abbiamo chiesto a qualche provato cuore azzurro. Gente che ne ha viste tante. Che ha visto stadi pieni e (poi sempre più spesso) stadi vuoti
Ci fosse un’emoticon adatta a rappresentare lo stato d’animo dei tifosi azzurri, non c’è dubbio su quale debba essere: la faccina con i cuoricini al posto degli occhi. La vittoria sul Mantova e il primato in classifica hanno scatenato l’entusiasmo della gente azzurra.
Ma c’è di più: lo stadio pieno come non si era visto nemmeno in serie B, ha rappresentato una vittoria nella vittoria. Ed è un altro motivo per cui, in questi giorni i tifosi del Como vanno a testa alta. Si sono ritrovati, si sono contati e hanno concluso che, sì, questa piazza può ancora dare tanto a livello calcistico. Ieri è stato un San Valentino azzurro, con migliaia di innamorati del Como a coccolarsi foto e freschi ricordi di quanto vissuto domenica.
Ma ora la domanda è: di tutta quella gente, quanta ne resterà allo stadio nelle prossime domeniche? Spariranno di nuovo tutti, o la squadra potrà contare su una svolta anche sotto il profilo della folla sugli spalti?
Lo abbiamo chiesto a qualche provato cuore azzurro. Gente che ne ha viste tante. Che ha visto stadi pieni e (poi sempre più spesso) stadi vuoti. Che sensazioni ha provato domenica? Lo abbiamo chiesto a Enzo Angiuoni, ex presidente e grande appassionato: «Domenica è stata una gioia, vedere lo stadio pieno. Mi ha riportato ai miei tempi, alla stagione della mia promozione da presidente, quando tutto era andato bene sin dall’inizio, non c’erano frizioni e si era vissuto un clima di festa. Ecco, faccio un appello: mettiamo via incomprensioni e spigolature, e di qui alla fine partecipiamo tutti che ne vale la pena. È stato troppo bello».
Nino Balducci, ugola d’oro della tv comasca, storico telecronista e commentatore, non nasconde lo stupore: «Un mezzo miracolo. Mi aspettavo tanta gente, ma non così. La cosa strana, su tutte, è che pioveva. Non era facile prevedere 5000 persone con la pioggia. Ché la gente magari prende il biglietto, ma poi non ci va. Avevo capito che aria tirava, il sabato: ero andato a comprare un biglietto e non ce n’erano più. Cosa succederà adesso? A Como è sempre stata la squadra a trascinare i tifosi e non viceversa. Con i risultati, Como si dimostra ancora piazza calcistica. Ma è importante vincere».
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