«Sei o sette acquisti e credo in Baselli. Gytkjaer? Escluso»

Ludi, dg del Como: «Nessuno dei prestiti, compreso Binks, sarà confermato»

Dopodomani si comincia. Via al calciomercato, che quest’anno il Como affronta con un budget maggiore, e con due anni di serie B dietro le spalle. Condizioni che cambiano i presupposti, come spiega l’attore principale del mercato del Como, il dg Charlie Ludi.

Direttore buongiorno. Trentadue milioni a disposizione, tanta roba.

L’ha detto Mirwan Suwarso, io di soldi non parlo. Anche perchè ci sono considerazioni accessorie da aggiungere, se si alzano gli ingaggi si deve alzare anche la cifra a garanzia, le fidejussioni. Bisogna capire se questo budget comprende anche quelle.

Resta il fatto che c’è ampia disponibilità in più.

E ci sarà ancora chi spenderà più di noi, e chi spenderà meno. Di certo i presupposti stavolta sono diversi. Negli anni scorsi si cercavano soprattutto opportunità favorevoli, stavolta ci potremo permettere anche operazioni più onerose.

Gytkjaer, Goldaniga, Semper. Partiamo con questi tre nomi importanti, di cui si parla in queste ore. Cosa ci può dire?

Che escludo assolutamente Gytkjaer, non so come sia uscita questa voce. Ottimo giocatore, ma per caratteristiche non è l’attaccante che ci interessa.

Voi che tipo di attaccante cercate?

Più una seconda punta, un attaccante che abbia capacità di transizione, di movimento. Le prime punte le abbiamo già, e sono ottime, Cerri e Gabrielloni. E poi c’è Cutrone che all’occorrenza può farlo.

Gli altri nomi?

Goldaniga è un ottimo profilo, ma non c’è stato alcun tipo di contatto, come per altri nomi usciti, tipo Tello.

Con Semper sì, però. E chiaramente, o lui o Gomis.

Sì, il discorso su Semper c’è. Ma non abbiamo lasciato perdere Gomis, il nodo in sintesi è il suo ingaggio. Sono due nostre prime scelte, vedremo, uno dei due arriverà. Poi c’è Ghidotti, che vedremo se vorrà fare un’esperienza altrove per giocare di più, ma è un nostro portiere, discorso che vale anche per Bolchini. E non escludo nemmeno che possa restare in organico anche Vigorito.

A bocce ferme, quanti giocatori nuovi potrebbero arrivare?

Sei o sette, poi le dinamiche di mercato potrebbero anche portare qualcosa di diverso. Comunque, un portiere, due difensori, due centrocampisti, un attaccante e un altro giocatore offensivo.

Modulo a quattro in difesa, ma a centrocampo? Sarà un 4-3-1-2?

Come idea di base direi di sì, anche se su questo è meglio far parlare il mister.

Sarà una difesa con due esterni portati a spingere come Vignali e Ioannou?

Questa è la tendenza, ma vorrei poter completare il reparto anche con giocatori di altre caratteristiche.

Riepiloghiamo i nomi di chi non ci sarà più nel Como? Nessun prestito sarà confermato?

Direi di no. Mancuso, Parigini, Da Riva, Canestrelli, Pierozzi e anche per Binks al momento non si sta trattando per la riconferma.

Parliamo invece degli infortunati che potrebbero rientrare, in qualche modo degli acquisti anche loro...

Kerrigan è tornato al top della forma, l’anno scorso aveva cominciato bene, puntiamo molto su di lui. E anche su Solini, il suo percorso è stato un po’ più lungo, il ritiro ci darà le prime risposte sulla sua condizione, ma c’è, non abbiamo dubbi. La situazione delicata, purtroppo, è sempre quella di Gatto. Sul suo futuro purtroppo non possiamo escludere niente.

Rischia di dover smettere?

Vedremo. Ha sofferto tanto, ma è sempre rimasto insieme al gruppo, vicino ai compagni. Gli dobbiamo davvero tanta gratitudine, qualsiasi cosa deciderà di fare resterà sempre uno di noi, rimarrà nella famiglia del Como.

Baselli come sta?

Sta bene, io continuo a credere in lui. Anche lui ha attraversato un piccolo calvario, è stato bravo a stringere i denti, ha aspettato che il Como raggiungesse la salvezza prima di assentarsi per l’operazione, è un professionista serio che farà di tutto per tornare all’altezza delle sue qualità.

Fabregas invece...

Ormai le sue intenzioni su quello che più gli interessa si sono intuite, credo. Penso che a breve sarà pronto per annunciare qualcosa, ma dovrà farlo lui.

Vi aspettate un campionato meno difficile e un mercato più semplice?

Più difficile dell’anno scorso è dura. Ma la serie B è sempre molto pericolosa, il livello è bilanciato, le sorprese possono esserci sempre, a ogni partita. Questi due anni ci hanno insegnato l’importanza di mantenere l’equilibrio nella gestione societaria e tecnica ma anche a livello ambientale. Questo fa davvero la differenza. Insieme alla scelta di giocatori che sappiano avere il giusto approccio emotivo alle situazioni. L’anno scorso questo ci ha permesso di evitare rischi in cui sono invece cadute squadre che hanno speso anche più di noi.

Quest’anno dichiarerete apertamente il vostro obiettivo?

Parlare di playoff alla prima giornata significa rischiare di perdere energie nel guardare la classifica dopo ogni partita. Conta dove si arriva alla fine.

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