Sinigaglia a 2500
Sarà caccia al biglietto

La capienza dello stadio comasco torna al 50%. Il che probabilmente l’effetto di scatenare una più rapida e frenetica caccia al biglietto

Quando, a inizio ottobre, venne dato il via libera della capienza al 75% negli stadi, la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali disse: «Ed entro pochi giorni contiamo di dare il via libera per il 100%».

Una frase che serve da monito sulla precarietà della situazione, perché purtroppo l’obiettivo della Vezzali non è stato centrato e anzi, da Como-Crotone, entreranno in vigore le nuove norme per gli impianti all’aperto: capienza al 50%, disposizione a scacchiera sugli spalti, mascherine Ffp2 su bocca e naso e Super Green Pass non solo per gli spettatori (tampone non valido, ma accesso solo ai vaccinati con almeno due dosi o guarigione da Covid) ma anche per la zona spogliatoi. Cosa cambia al Como?

La capienza dello stadio comasco torna così a 2500 posti. Il che probabilmente l’effetto di scatenare una più rapida e frenetica caccia al biglietto per non restare fuori. Dopo di che va detto che in nove partite casalinghe, sei volte si è superato la soglia delle 2500 persone paganti. Il Como non perderà forse migliaia di spettatori, ma certo la paura di essere tra i 4-500 che potrebbero rimanere a bocca asciutta spingerà i tifosi a muoversi prima per avere il biglietto.

In uno stadio da 3500 persone, se la media spettatori è circa di 2700, il tifoso sa che ha margine per entrare. Se la capienza si restringe, allora e cose cambiamo. Già nelle prime partite c’era chi era rimasto senza tagliando per essersi mosso tardi. Il tutto in un momento in cui si puntava ad avere un incremento di spettatori. Ci sarà poi da vedere l’atteggiamento della Curva, che all’inizio del campionato (in regime di disposizione a scacchiera) non era entrata allo stadio perché riteneva (come la maggioranza degli ultras) troppo limitative le regole per poter fare il tifo. Va detto però che la Curva rientrò a Como-Benevento, ancora in regime di capienza al 50%, una volta constatato il buon senso nel gestire i movimenti sugli spalti.

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