Como, felicità e fantasia
E il gol diventa una gag

Mai come quest’anno le celebrazioni dopo le reti sono studiate a tavolino dai giocatori azzurri. La Gumina per la figlia, Cerri per il cane, Vignali dal lustrascarpe. E sono già pronte le nuove scenette

Ciak Como, si gira. Va in scena la felicità dopo il gol. Con fantasia. I più attenti avranno notato che quest’anno, dopo i gol, spesso i giocatori azzurri si sbizzarriscono in esultanze un po’ particolari, frutto di un’idea, un suggerimento,a volte anche una improvvisata. Le telecamere di Sky, in diretta, amplificano il tutto: se la cosa sfugge a chi è allo stadio, forse non sarà sfuggita a chi ha seguito le partite da casa.

Creativo

Il creativo della situazione è il difensore Vignali. Durante un mercato del fantacalcio tra compagni di squadra, aveva lanciato la mossa che faceva Di Caprio nel film The Wolf of Wall Street, battersi due volte il petto nella zona del cuore, con due pugnetti. Una riba tipo. «Respect, Bro», come effetto scenico. Fatto sta che lui e Iovine si erano messi d’accordo nell’esultare così al primo gol segnato da uno dei due. Era capitato a Terni: gol di Vignali e minica inequivocabile.

Di più: a Monza la scenetta l’hanno ripetuta praticamente tutti gli azzurri, la cosa era sfuggita ai più, non si era vista neppure in televisione, ma non è sfuggita invece all’obiettivo del nostro fotografo. Pum Pum.

Vignali non si è fermato lì: domenica prima della partita con il Vicenza aveva parlato a lungo con Gliozzi per capire quali fossero i tacchetti migliori, per la partita. «Se segno vengo da te», aveva detto quasi come una battuta, visto che per un difensore non è cosa frequente. Invece è successo: così ecco la corsa a perdifiato verso la panchina dove Gliozzi ha fatto il lustrascarpe. «Cavolo, nell’enfasi e nella gioia, mi ha lustrato il piede sbagliato...», rideva ieri il difensore.

Nella zona creativi abbiamo anche Albertone Cerri, merito però della fidanzata Marianna Gautieri, figlia dell’allenatore e modella, che gli suggerisce cosa fare dopo i gol. Quest’anno ha scimmiottato le mosse del tik toker Khaby Lame, poi ha dedicato un’esultanza al suo cane facendo la mossa delle orecchie, ha fatto un accenno di danza Haka, quella con cui si caricano gli All Blacks, di cui per fisico potrebbe anche fare parte.

Altre due esultanze speciali sono state quelle di La Gumina e di Parigini. La Gumina, capo cannoniere con 5 gol, ha sempre esultato componendo la lettera S con le dita, vale a dire l’iniziale del nome della figlioletta Sofia di un anno e mezzo. L’ultimo gol a Cittadella però ha avuto un altro siparietto: dopo aver realizzato il rigore del 2-2 al 94’, è corso sotto la curva con la maglia di Chajia a cui ha dedicato la rete, con tutta la squadra. Parigini, invece, dopo il gol all’Alessandria è corso verso la tribuna indicando il tatuaggio sulla spalla dedicato alla giovane moglie.

Rabbia

Nulla di preparato per Alessandro Gabrielloni, che ha sfogato la sua rabbia dopo il gol a Cittadella, tutta la grinta esplosa dopo tanta panchina. Era successo anche un anno fa a Sesto San Giovanni: è il suo modo di sfogare la tensione. Così come nessuna preparazione per Bellemo: «E chi se l’aspettava di segnare...», scherzava lui. Post Scriptum 1: anche i portieri esultano, vista maniera in cui si è inginocchiato Facchin a Vicenza; Post Scriptum 2, di Gattuso: «Io non esulto: e se poi pareggiano? Energia sprecata». Dice il saggio...

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