Como, Ghirelli ospite di Gandler
Strizzata d’occhio in salsa Usa

Faccia a faccia sul canale tv della società, tra prospettive e voglia di novità. Il n.1 Lega Pro: «Ci ispiriamo anche alla Lega americana». Il Ceo: «Pronto a dare una mano»

«Non basta semplicemente ridurre il numero di squadre, è già stato fatto negli anni scorsi e non si è risolto molto. In serie C serve una riforma che punti sulla qualità, su un piano economico finanziario preciso, su regole nuove, per valutare chi davvero sia in grado di rispettarle».

Presente e futuro

Il presente e il futuro della Lega Pro al centro di un dialogo tra Francesco Ghirelli e Michael Gandler su Comotv, prendendo spunto anche dalle curiosità dei tifosi. Il presidente della serie C ha interloquito per quasi mezz’ora con il giornalista Marco Demicheli e con il Ceo del Como, soffermandosi a lungo sulla recente assemblea di Lega e sulle varie polemiche. Con una strizzata d’occhio a Gandelr su una visione americana: «Abbiamo dato un’occhiata a Mls e Nba per avere qualche spunto sulla formazione dei talenti. Il Como ci può dare un contributo di visione internazionale». E Gandler gongolava tutto: «Bello avere una Lega aperta ai cambi».

«Era importante soprattutto la prima questione, quella della sospensione del campionato. Perchè al centro c’è un bene non trattabile, come la salute. Scelta dolorosa ma necessaria, su cui la maggioranza è stata larghissima. Ma essendo ben 28 le società che avrebbero avuto diritto a giocare i playoff, era necessario mantenere aperta la questione, era giusto che i club si esprimessero. Hanno votato a favore solo in sedici, il criterio del merito sportivo ha avuto la maggioranza. Ed è stato scelto perchè è un criterio già utilizzato in passato, non potevamo inventarci una cosa nuova in questo momento. E in ogni caso una soluzione che può accontentare tutti non c’è». Ghirelli ha ricordato poi che «tutto si è svolto in un percorso democratico, con votazioni palesi. E in ogni caso, sono proposte, non abbiamo deciso niente, lo farà il Consiglio federale».

Ghirelli ha anche parlato dei rapporti con le altre Leghe, «la diffusione della lettera in cui abbiamo inviato le nostre proposte ai club qualche settimana fa ha creato danni. Noi non vogliamo fare tutto da soli, non abbiamo tolto nulla alla serie D, le promozioni ci saranno. Se la federazione adotterà un criterio omogeneo potrebbero esserci anche le retrocessioni, ma il passo successivo, se dovesse rendersi necessario, non saranno i ripescaggi bensì le riammissioni, che riguarderebbero quindi le società retrocesse più virtuose».

Gandler ha parlato dell’opportunità della scelta, da lui sostenuta da tempo, di non giocare più. Sottolineando anche come le partite a porte chiuse, oltre agli altri costi per la tutela della salute, in serie C portano danni più pesanti che nelle categorie superiori. «Stipendi, affitti, costi per la gara, un ritiro di due mesi... meglio avere più tempo per pianificare il futuro».

Strategia

Un futuro che Ghirelli racconta così, «presenteremo un piano strategico che punti sulla crescita di qualità professionale in serie C e sulla sua funzione primaria come crescita di talenti. Tagli nei costi, ma anche sviluppo qualitativo, non è il solo numero di squadre a fare la differenza. Ma solo se il presidente Gravina avrà piena libertà dal Governo si potranno accelerare i tempi». Gandler è fiducioso.

«Vedo una Lega aperta al dialogo e alle proposte di crescita, bisogna capire quali saranno le opzioni per poterne parlare tra di noi club e anche con il resto del mondo del calcio, perchè siamo tutti parte di un grande unico meccanismo».

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