Como, musica e speaker
per gente che non c’è

Ci stiamo abituando a una situazione surreale allo stadio Sinigaglia. La curva vuota incombe come un mostro di metallo. I dirigenti diventano ultrà: le loro urla di gioia e dolore.

Stiamo abituandoci a qualcosa di strano e spettrale. Necessario. Ma allucinante. Gli stadi vuoti non sono solo una situazione logistica, ma si portano dietro un bagaglio di negazioni: di passione, di condivisione, di aggregazione, di partecipazione, di colore, di calore. Di vita. Per questo abbiamo deciso di dedicare uno spazio, una fotografia a quello che ci sembra diventata la normalità. Ma che normalità non è. Dov’è la gente?

Guardando gli spalti vuoti del Sinigaglia a Como-Olbia, abbiamo dedicato un pensiero a quella componente che da un secolo trasforma uno sport in un fenomeno sociale, in avvitamenti familiari, in tradizioni secolari. Un esempio? Pensate a cosa sarebbe stata la figura di Maradona senza pubblico! E che partite sono, quelle del Como, senza tifosi? Cosa manca al rito pagano pallonaro? Quasi tutto.

Perché lo sport è lo sport, il calcio è il calcio, ma l’appuntamento popolare è un’altra cosa. 

Una pagina dedicata all’argomento sulla Provincia di venerdì

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