«Como, non vincere? Sarebbe
un peccato e non un fallimento»

Il direttore generale analizza la situazione del Como anche in prospettiva serie B

Straordinario, ma non del tutto sorprendente. Carlalberto Ludi fotografa così il primo posto del Como. Anche dopo qualche momento di difficoltà, anzi soprattutto per questo. Per la capacità di riuscire comunque a cavarsela anche nei frangenti più complicati. E alla vigilia della sfida di Vercelli il dg del Como fa il punto della situazione con grande ottimismo.

Direttore, che momento è questo per il Como?

E’ un grande momento. La vittoria di domenica ha dimostrato ancora quanta energia e consapevolezza abbia la squadra, riuscendo a risolvere con abilità una partita complicata, senza cadere nel nervosismo. Non tutti ci riescono. Abbiamo visto anche di recente squadre di alta classifica pareggiare in casa, noi invece stiamo continuando a dare segnali importanti.

Sta dicendo che il Como è davvero la più forte di tutte? Soprattutto della Pro Vercelli?

Dico che in questo momento siamo primi, e che siamo una squadra forte, compatta, con tante soluzioni e una grandissima energia.

In che cosa si può e si deve ancora migliorare?

C’è solo una cosa che a volte mi ha innervosito. I momenti in cui siamo andati in svantaggio e non abbiamo avuto la forza per recuperare, abbiamo perso equilibrio. Penso a Busto, per esempio. O a Pistoia. Lecco è un altro discorso... Ma è successo poche volte. Ecco, questo credo sia l’unico aspetto su cui si deve crescere: tenere sempre a mente che siamo una squadra che ha tante soluzioni da sfruttare, in ogni situazione.

Il Como segna tanto, ma è anche, tra le prime, quella che ha preso più gol.

Il dato è un po’ viziato dal fatto che tanti gol sono stati presi in poche partite, sette con il Lecco, tre a a Grosseto. Sono tante le partite in cui non abbiamo subìto. Di contro, sono pochissime quelle in cui non abbiamo segnato, facciamo gol con continuità, partita dopo partita, e questo è importante. Del resto, è una squadra pensata con questa filosofia, quella di essere esaltante in attacco, con una mentalità offensiva, anche a costo di rischiare qualcosa.

E’ anche per questo che non si pareggia quasi mai.

Certo, quando si perde con il senno di poi si pensa che puntare al pareggio sarebbe stato più utile. Ma ragionando così quante partite non avremmo vinto? Penso alla prima in casa di Jack, per esempio. Con la Carrarese, che in quel momento era una squadra più pericolosa. Puntare al pareggio poteva essere utile, provare a vincere poteva essere rischioso, ma noi l’abbiamo fatto e ci siamo riusciti. E’ questa la mentalità della squadra, che non va snaturata. Perchè è così che siamo arrivati in testa.

Domenica a Vercelli meglio rischiare o ci si può accontentare?

Noi andiamo per vincere, l’approccio alla partita deve essere quello. Poi dovremo essere bravi a leggere l’andamento della gara senza perdere equilibrio. La pressione più forte è su chi ci insegue.

E’ la Pro Vercelli l’avversario più forte, o potrebbe cambiare ancora qualcosa?

Noi siamo primi, e dobbiamo sempre e solo ragionare sulla seconda. Prima era il Renate, ora sono loro. Non faccio altre ipotesi, le avversarie ben attrezzate comunque sono più di una.

C’è qualcosa o qualcuno che ruberebbe alla Pro Vercelli?

Fatico a parlare degli altri. Sono una bella squadra, a cui faccio i complimenti per il campionato che sta facendo. Con un grande rammarico, però, quello di averli affrontati all’andata in una situazione per noi molto difficile, dopo il caso del Covid. Mi dispiace non aver potuto avere un confronto più equilibrato.

Dice che il primo posto non la sorprende, ma qualche mese fa nessuno ne avrebbe parlato...

Non mi sorprendo della squadra perchè ne conosco i valori e vivo ogni giorno la passione e la dedizione con cui lavorano e si aiutano. Io sono moderatamente ambizioso, e a un certo punto abbiamo capito che si poteva puntare più in alto.

Ma a questo punto, non arrivare primi sarebbe un fallimento?

No, sarebbe un peccato.

Non la sorprendono neppure i dieci gol di Gatto?

Ero certo di aver preso un ottimo giocatore. Nessuno poteva dire quanti gol avrebbe segnato, ma che avesse questa potenzialità sì. E’ stata grande anche l’intuizione di Jack di utilizzarlo in quella posizione. Ma mi piace notare come siano grandi protagonisti tanti giocatori dell’anno scorso, a conferma di quello che ci dicevamo un anno fa. Era l’inizio di un percorso, di un lavoro di costruzione, a cui ha dato tanto anche Banchini, giusto dirlo. Come è stata poi giusta la scelta di Gattuso.

Quanto può essere decisiva la partita di Vercelli?

Importantissima sì, decisiva ancora no. Certo, se dovessimo vincere noi...

© RIPRODUZIONE RISERVATA