Como veste Prada
il nonno dei tifosi
Intervista con un personaggio “unico”, da 70 anni in campo.
Il giorno di Como-Virtus Bergamo, quello della promozione in C, era al solito posto. Come negli ultimi 70 anni. Settanta anni di vita sul campo del Sinigaglia. Dei 90 di vita di Livio Prada, storico collaboratore del Como. E sarebbero anche di più, perché si era affacciato nel mondo azzurro che era un bambinetto.
Abitava in via Milano 18, vicino c’era una farmacia che lo mandava a portare le medicine alla squadra in bicicletta. Cominciò tutto così. Più di 70 anni fa. Ma i 70 anni sono da celebrare per via di una foto che gli ha regalato l’amico e collezionista Enrico Levrini: una del 1949, l’altra oggi. La prima con la tuta del Como addosso in campo, l’altra di quest’anno. Ancora lì. Come quel giorno di Como-Virtus Bergamo, con il sacco dei palloni in mano, il passo lento ma convinto, verso il gruppo di giocatori che festeggiavano la promozione.
«Passano gli anni, ma non mi stanco mai - dice lui seduto al tavolo della Canottieri Lario, scartabellando tra le fotografie di una vita accanto al Como -. E se c’è freddo? Fa niente, sa quatum su (ci vestiamo pesanti, traduzione). Il fatto è che lo stadio lo sento un po’ come casa mia. Non riesco a starci lontano. L’ho amato sempre, ma quello che mi piaceva di più era quello con la pista». Livio Prada, ex autotrasportatore con l’hobby del Como e della motonautica, è il nonno di tutti i tifosi azzurri. I giocatori lo salutano, quelli di una volta lo riabbracciano, e così i vecchi presidenti e gli allenatori.
L’intervista integrale sulla Provincia di domenica 23 giugno
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