Di Bari va all’attacco
«Angiuoni ha sbagliato»
Nella diatriba societaria interviene anche un altro ex presidente, che critica il suo vecchio socio
«Mai e poi mai mi sarei permesso di sbandierare ai quattro venti questa situazione o, peggio, di rivolgermi a un giudice». L’entrata a piedi uniti, nei confronti dell’ex socio Enzo Angiuoni, arriva da Antonio Di Bari, schierato apertamente con la società attuale. Una stoccata che fa riemergere vecchi dissapori.
Ma forse c’è anche dell’altro, visto che il nome di Di Bari , nei tanti chiacchiericci intorno al futuro della società, è stato accostato all’idea di un possibile suo ritorno al fianco di questo gruppo. Con cui, almeno in questa vicenda, si schiera. Fu lui, del resto, a cedere il Como a Porro e soci. Il suo rapporto con loro, dunque, è quantomeno diverso da quello di Angiuoni.
E Di Bari esce allo scoperto sulla vicenda con punzecchiature e critiche nei confronti di Angiuoni. «Anche io c’entro: ho una fidejussione su Orsenigo e potrei vantare dei diritti. Ma sono un signore, a differenza di “altri” che dicono di avere il Como nel cuore». E perché mai Di Bari non ha agito legalmente, pur avendone la possibilità? «Perché sono legato veramente al Como e non mi sognerei mai di mettere in difficoltà una società che sta cercando comunque di fare qualcosa di buono. Tra l’altro, di queste persone, e di Porro in particolare, ho grande stima e fiducia. È informato su tutto, l’ex presidente. «So che nella sentenza c’è riferimento a una possibilità di fallimento del Como. Ne sarei addolorato, ma sono sicuro che Porro farà di tutto per scongiurare questa prospettiva. Perché, parliamoci chiaro, non è da solo. Ha quattro-cinque soci: magari avessi avuto io tante risorse al mio fianco, posso garantire che ci saremmo divertiti».
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