Facchin: «Poche parate, non mi diverto
E tutto per colpa di squadra e mister»

Il portiere commenta con una battuta lo scarso lavoro a cui è sottoposto in partita.

Un Como più coraggioso e ambizioso. Questo ha chiesto il ds Carlalberto Ludi dopo gli ultimi due pareggi, giustificando anche le lamentele della tifoseria un po’ delusa. E il più esperto del gruppo, il portiere Davide Facchin, concorda sulla diagnosi, anche se la situazione vissuta sul campo prende una piega un po’ diversa.

Il portiere è fermamente convinto di una cosa: «È vero, ora potremmo avere anche quattro o sei punti in più e faremmo altri commenti. Ma non li baratterei mai con quello che certamente abbiamo e che alla lunga risulterà molto più importante, cioè un’identità forte. Non siamo mai entrati in campo sbagliando l’approccio alla partita. Abbiamo un’idea di gioco precisa e solida, che serve molto di più di un singolo episodio che magari arriva per caso e ti fa vincere o di una singola giocata individuale».

È importante sottolineare che Facchin è uno dei portieri meno battuti ma anche uno di quelli che ha avuto meno da fare in queste tredici partite... «Mi diverto poco effettivamente, a volte è più difficile dover fare un solo intervento in novanta minuti... Il merito è di tutta la squadra, ma prima di tutto del lavoro certosino del nostro mister. Da qui è giusto crescere, perché ci sono le basi per farlo. Ma solo passando da queste fasi si trova la consapevolezza di poterci riuscire, e noi ora l’abbiamo».

L’intervista integrale sulla Provincia di mercoledì 6 novembre

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