I tifosi sono in rivolta
#ilcomoacomo, è il motto

Il sindaco Lucini: «Non appena avremo il via libera dalla commissione provinciale di vigilanza, il Comune darà l’agibilità»

Ci risiamo. Il Como è alle prese, anche quest’anno, con il problema dello stadio. Il Sinigaglia non ha ancora l’agibilità, particolare fondamentale per l’iscrizione al campionato.

Nei prossimi giorni, le commissioni della Figc saranno all’opera per verificare le posizioni delle società e il rispetto dei criteri per poter ottenere la Licenza Nazionale e quindi l’ammissione alla prossima Lega Pro. Non solo, il Como potrebbe comunque rischiare, sulla carta, un punto di penalizzazione in classifica.

Per regolarizzare la propria posizione, il Como deve nominare un tecnico che provveda a elaborare una serie di documenti – quelli chiesti un anno fa dalla commissione provinciale di vigilanza – che attestino la conformità dello stadio, da presentare alla commissione provinciale di vigilanza.

Uno scoglio che è soprattutto documentale, come conferma anche il sindaco Mario Lucini: «Siamo in contatto con il Como e tutti gli enti per mettere a punto tutti gli adempimenti per l’agibilità: non appena avremo il via libera dalla commissione provinciale di vigilanza, il Comune darà l’agibilità. Sperando che non si renda necessario giocare a Pavia».

E poi ci sono i tifosi, che annusano un’aria strana. Il tam tam è partito su Facebook. È stato lanciato l’hashtag #ilcomoacomo, c’è una comprensibile preoccupazione, in attesa che la vicenda si schiarisca: a Lazzago e a Lora, sono comparsi i primi striscioni di protesta. E si sta facendo strada, nel tifo comasco, anche l’ipotesi di partecipare a una seduta del Consiglio comunale per chiedere spiegazioni.

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