«Il campionato va annullato
Ma poi attenzione al caos»

Parla Bernardi, ds del Mariano in Eccellenza di calcio

Si spera, si prega, si sta a casa. Ognuno, nel suo piccolo, cerca di sconfiggere il coronavirus. Intanto, i pensieri si accavallano l’un l’altro. Sul mondo, sull’Italia, sui familiari, sugli amici. Anche sulle proprie passioni, come il calcio. E in questo momento di difficoltà e incertezza, s’immagina per i campionati dei dilettanti quale futuro possa esserci.

Nel girone A di Eccellenza, il Mariano, per esempio, non si allena regolarmente da tre settimane: subito lavoro personalizzato a casa. Poi, il blocco totale fino al 3 aprile. Mauro Bernardi, ds dei gialloblù, dice la sua a proposito della situazione attuale: «Per me questo campionato va annullato per la salute di tutti. Non credo che il 3 aprile avverrà la ripresa immediata. L’annullamento consentirebbe di programmare con calma la prossima stagione, considerato che ci aspetterà il caos a livello economico e si ripercuoterà sulle società. Bisognerà capire se avremo la forza di riprendere come prima e questo riguarda tutti: dirigenti, allenatori, giocatori. E poi chi si fiderà a rimettersi subito in moto? Ci saranno le condizioni sanitarie? Ci sarà chi avrà paura, chi deciderà di venire agli allenamenti e chi no. Non è il tema di adesso, ma lo sarà».

«Continuiamo a vederci sui campi da calcio in futuro - prosegue -., ma l’aspetto economico sarà fondamentale e travolgerà tutti. Il tema non sarà chi sale e chi scende di categoria, ma quali società ci saranno e quali no. Bisognerà trovare prima di tutto un modo per ripartire, senza dimenticare che non siamo professionisti».

Parole lucidissime quelle del dirigente del Mariano che mette in luce tutte le terribili conseguenze che coinvolgeranno il Paese e quindi anche il calcio dilettantistico.

Il Fenegrò, invece, si è fermato una volta che è giunto il blocco generale dello sport, perché «inizialmente non ci siamo allarmati più di tanto come tutto il Paese - spiega il capitano nerazzurro Giorgio De Vincenzi che aggiunge -, sbagliando. Ci siamo allenati in gruppo senza usare gli spogliatoi, venivamo già cambiati al campo. Ora lavoriamo a casa con allenamenti personalizzati, si fa quel che si può. Non si sa cosa succederà, ma noi abbiamo tutto il dovere di farci trovare più pronti degli altri qualora dovesse riprendere il campionato perché siamo ultimi. L’unica soluzione per recuperare le partite sarà giocare sempre un infrasettimanale, ma causerà sicuramente dei problemi, a livello di salute (infortuni), di strutture (sistemi d’illuminazione notturna) e di lavoro (permessi)».

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