Calcio / Olgiate e Bassa Comasca
Domenica 01 Aprile 2018
Ninni Corda scaramantico
«Quel gol è segno del destino»
Il “consulente” del Como: «Fortuna meritata. Ma ora pensiamo alla prossima trasferta di Bra»
«Il destino vuole che il Como debba soffrire, e ormai sarà probabilmente così fino alla fine». Ninni Corda parla così, dopo la vittoria contro l’Inveruno, che ha riportato il Como più vicino al Gozzano. Però nel destino del Como Corda legge anche altro, riprendendo quello che già altri giovedì pomeriggio hanno detto. «Quel gol, arrivato in maniera così rocambolesca, all’ultimo momento, forse è un segno. Un segno che il destino si deve anche aiutarlo, e così quello che si merita può arrivare».
Perchè il Como giovedì «ha giocato una delle partite migliori dal punto di vista del numero di occasioni. Una partita difficile, anche per quel rigore incomprensibile. Però quando si lavora bene, quando si fanno le cose seriamente come vanno fatte, si riesce a ottenere quello che si vuole». Niente più previsioni, a nessuno ora passa più per la testa di dire «se le vinciamo tutte...», perchè è stata una frase pronunciata troppe volte nelle settimane scorse, anche da parte di Corda, «e non ha certo portato fortuna. Basta. Dobbiamo solo dire che a Bra domenica prossima bisogna vincere. Per preparare la partita al meglio andremo via il giorno prima, andremo in ritiro, cosa che quest’anno normalmente non facciamo».
Intanto sta per arrivare l’ora X. Quella del big match con il Gozzano. Una partita che i risultati dell’ultimo turno hanno reso veramente cruciale. E l’idea di arrivarci magari alla pari a questo punto è più di una semplice speranza. «Fa piacere vedere squadre come la Caratese che l’altro giorno, pur avendo ormai poco da chiedere al campionato, si è impegnata al massimo per rendere la vita difficile al Gozzano. Ma del resto ha fatto lo stesso anche l’Inveruno con noi, ed è comunque giusto così. A volte ci arrabbiamo per il grande impegno che tutti mettono quando affrontano il Como, è bello vedere che ci sono squadre oneste che lo fanno in ogni situazione».
Anche se qualcuno ha lanciato insinuazioni e fatto ironia sulla papera del giovane portiere avversario, «chi ha visto la partita sa benissimo quanto sia stato bravo fino a quell’incidente. Un colpo di fortuna per noi, ma senza dubbio meritata». E questo l’hanno in un certo senso ammesso anche gli avversari.
Chiusura su una questione che ha tenuto banco anche negli ultimi giorni, la sua squalifica nonché l’inibizione di due mesi a Felleca, sulla quale Corda vuole fare un’ultima precisazione. «Non entro nel merito delle dichiarazioni dei testimoni, nelle affermazioni su quello che faccio o non faccio,di questo parlerò nelle sedi competenti - conclude Corda -. Voglio solo dire che non è stato dato a mio giudizio sufficiente rilievo al fatto che per Felleca sia stata chiesta una squalifica di maggiore entità, sei mesi, ridotta poi solo a due mesi da chi ha espresso la sentenza. Questo significa che la questione non è stata giudicata poi così grave. Per quanto mi riguarda come ho già detto chiederemo l’annullamento della sentenza, mi aspetto poi comunque una squalifica di minore entità. Detto questo, vorrei non doverne parlare più, perchè abbiamo veramente cose più importanti di cui occuparci in queste prossime settimane».
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