Calcio / Como città
Mercoledì 26 Gennaio 2022
Spaggiari e la ripartenza
«Stavolta sarà per davvero»
Il sindaco di Menaggio è uno degli ex calciatori dilettanti più apprezzati in provincia, essendo stato assoluto protagonista degli anni d’oro del Cantù
Si avvicina la ripartenza del calcio dilettantistico. Questo fine settimana inizieranno l’Eccellenza con la diciannovesima giornata e la Promozione con il recupero di alcune sfide saltate nel 2021. Con la speranza che possa essere la ripartenza definitiva.
La ripartenza degli altri campionati è fissata al 6 febbraio con lo svolgimento dell’ultima giornata d’andata. Rispetto allo scorso anno, quando dalla Promozione in giù di fatto vennero sospesi e, in seguito, annullati tutti i campionati, ora la situazione è ben diversa.
Tra gli addetti ai lavori, quest’anno, non si è formato un fronte comune che invoca a gran voce la ripresa posticipata dell’attività.
Uno dei pareri più autorevoli e che possono inquadrare al meglio la situazione è quello di Michele Spaggiari, sindaco di Menaggio e uno degli ex calciatori dilettanti più apprezzati in provincia, essendo stato assoluto protagonista degli anni d’oro del Cantù in serie D: «L’anno scorso ero contrario alla ripartenza e infatti i campionati sono terminati dopo solo tre giornate perché non c’erano ancora i presupposti per giocare – esordisce Spaggiari -. Fortunatamente c’è stata la campagna vaccinale che sta portando risultati incontestabili per quanto riguarda lo sviluppo grave della malattia, le ospedalizzazioni e le terapie intensive».
In più, con il nuovo protocolo, per giocare è obbligatorio possedere il green pass rafforzato. Solo persone vaccinate possono quindi praticare attività sportiva collettiva: «Se solo vaccinati possono allenarsi e giocare non vedo perché non si possa ripartire. C’è bisogno di normalità, soprattutto tra i più giovani. Lo sport forma i ragazzi, quindi facciamoli tornare in campo».
Per ripartire mancherebbe un ultimo e fondamentale tassello, sul quale Lnd e Crl stanno lavorando all’unisono, ossia la stipulazione di un protocollo fatto di regole chiare sulle modalità di comportamento se si dovesse presentare – e le probabilità sono ancora alte – un positivo in una squadra.
Stop alle partite rinviate con una sola positività in un gruppo-squadra: «Non sono un medico e non sta a me varare regolamenti, però un protocollo si può trovare. È già stato fatto per luoghi di lavoro e scuole, quindi si può fare anche per lo sport – spiega Spaggiari -: credo che sia inutile ipotizzare delle date e poi non essere certi di rispettarle. Preferirei, invece, che si aspettasse qualche settimana per indicare una data e ripartire tutti insieme».
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