Calcio / Como città
Mercoledì 04 Agosto 2021
Super sagome per le big
Le ha inventate un comasco
Tecnolgia da allenamento l’idea è di un comasco, Gianluca Ulmini, e del suo socio piacentino Massimo Ferrari. Le useranno Italia, Inter, MIlan, Juve
I più attenti e i più appassionati, nelle immagini che arrivavano dall’Europeo di calcio vinto dall’Italia, avranno notato una novità: negli allenamenti di alcune squadre, la comparsa sul campo di sagome mobili dal disegno particolare.
Ebbene, l’idea è di un comasco, Gianluca Ulmini, e del suo socio piacentino Massimo Ferrari.
Da decenni le squadre in allenamento usano sagome statiche, omini giganti stile calcio balilla, che servono per fare le barriere oppure occupare spazi in area, nelle simulazioni. Ma le posture di queste finti giocatori, sull’attenti, erano poco funzionali. Così ecco l’idea, venuta a Gianluca, 52 anni, preparatore dei portieri, titolare di “Goalkeeper lariano”, la scuola di portieri sul territorio, ma anche da 31 anni gestore della carrozzeria dei campioni a Tavernola (ci vanno tutti i giocatori del circondario, specie dell’Inter anche se lui è milanista!). Che l’ha messa a punto con Ferrari, preparatore (ora ex) dei portieri del Piacenza. I due si erano conosciuti perché curiosamente creavano supporti tecnologici per l’allenamento dei portieri, tipo i deviatori di tiro sagomati.
L’idea delle sagome speciali è semplice ma geniale: realizzare figure gonfiabili a gambe larghe, come se fossero giocatori che contrastano. I vantaggi sono tanti: 1. il portiere è più “coperto” e deve metterci inventiva; 2. il portiere ha più la percezione del contatto in uscita; 3. chi tira ha più soluzioni, anche il tunnel, per sorprendere il portiere.
La ciliegina (tecnologica) sulla torta è stata la meccanizzazione delle sagome: con delle ruote alla base, i finti giocatori si spostano in orizzontale davanti al portiere creando incertezza sulla soluzione da respingere e sulla visibilità.
Poteva essere la scoperta dell’acqua calda, ma non lo è stato. A giudicare da chi le ha viste per primo: i preparatori dei portieri della Nazionale Svizzera (Ulmini la utilizzava a Chiasso). Detto fatto, se le sono fatte realizzare per l’Europeo, seguiti dall’Italia per iniziativa di Battara che l’aveva vista in prova alla Sampdoria. Da lì si è scatenato il delirio: ora le vogliono Inter, Milan, Juventus, Bologna, Lazio, Napoli, Fiorentina. E tanti club all’estero. Al Como, Ulmini (conosciuto sul territorio come Gesby) le ha usate quando ha collaborato con le giovanili e le usa tuttora come preparatore della squadra femminile.
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