Ultimi minuti e calci piazzati
Al Como mancano sette punti

Impietoso il ruolino degli azzurri nel finale delle partite: è successo in quattro occasioni

Negli ultimi sette-otto minuti comincia un’altra partita. È un principio che Marco Banchini ha ribadito più di una volta. Ed è la verità, purtroppo per il Como. È accaduto ancora una volta sabato sera contro la Juve, e questa partita nella partita è costata cara già in altre occasioni.

Dal quarantesimo del secondo tempo in poi il Como in quasi metà campionato ha perso, dati alla mano, sette punti. Tra l’altro sempre in occasioni in cui fino a quel momento se li sarebbe meritati. Mentre in una sola occasione ha saputo sfruttare a suo favore un finale di gara, ed è accaduto in casa contro la Giana Erminio, quando al 43’ del secondo tempo Miracoli segnò il gol del 2-1, completando una rimonta avviata da Iovine dopo il gol del vantaggio avversario, tutte le reti nel secondo tempo.

Ma decisamente più pesante è il bilancio inverso. Peraltro decisivo in almeno quattro situazioni, di cui tre in casa. La prima volta è accaduto contro il Monza: era la terza giornata, il Como aveva tenuto testa benissimo alla capolista, ed era riuscito ad arrivare al novantesimo con un pareggio che suonava come una vittoria. Soddisfazione legittima visti anche i risultati successivi del Monza. Ma al 92’, in pieno recupero, i biancorossi segnarono: gol di Mosti e zero punti per il Como.

Domenica dopo, altra sconfitta in extremis, era l’89’ quando Maritato a Meda segnò il gol della vittoria del Renate. Partita in cui il Como ebbe da recriminare su più di un episodio: vantaggio di Gabrielloni al 35’ del primo tempo, ma prima dell’intervallo contestatissima espulsione di Miracoli. Nonostante questo il Como riuscì a giocare una buona ripresa, anche in dieci. Generoso rigore per il Renate a metà del secondo tempo, ma nulla da eccepire sul gol della vittoria al 44’, che Maritato segnò sfruttando un calcio di punizione.

Difesa del Como colta di sorpresa, e qui si potrebbe aprire un’altra parentesi, sui gol presi su calcio da fermo, più volte letali. Un difetto che si è riproposto non più tardi di sabato scorso. E già in quelle due giornate, in otto giorni, se ne andarono tre punti negli ultimissimi minuti.

Non influente sul risultato, ma comunque irritante vista la buona prestazione messa in mostra dal Como, il gol del 2-0 segnato dalla Carrarese al 42’ del secondo tempo, tra l’altro un po’ contestato per un presunto fallo subìto dal Como nell’avvio dell’azione.

Decisamente più pesante, invece, quello che costò la vittoria nel derby contro il Lecco: partita non bellissima, ma che il Como stava comunque vincendo grazie alla rete segnata da Ganz al sesto del primo tempo. E invece al 41’ della ripresa il Lecco riesce a infilarsi con Moleri, a entrare in area senza trovare resistenza e a battere Facchin. Disattenzione pesante, che aprì ufficialmente una piccola fase critica per il Como, che nelle tre partite successive raccolse solo un punto con la Pro Patria perdendo invece a Novara e in casa con la Pro Vercelli.

Bella vittoria con la Pianese, bella gara con la Juventus, ma c’è ancora quel velenoso finale. Contestato il calcio d’angolo, su cui possono esserci tutti i dubbi che vogliamo: ma al 43’ del secondo tempo non c’è nulla da contestare sul colpo di testa di Mulè che ha portato la Juve al pareggio. Ancora un calcio piazzato, ancora a pochi secondi dal fischio finale.

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