Sport / Cantù - Mariano
Venerdì 07 Giugno 2013
Cantù fuori dai playoff
Il film della stagione
Dal successo in Supercoppa all’eliminazione di ieri a Roma: tutto quello accaduto in un anno vissuto pericolosamente
È finita ieri sera la stagione della Pallacanestro Cantù, fermata in gara sette di semifinale scudetto dall’Acea Roma. Ma riviviamo il film di una lunga stagione.
Era spuntato subito il sole all’alba della nuova annata. Il 22 settembre, infatti, alla sua prima partita ufficiale la Cantù che batte bandiera Mapooro si prende la Supercoppa a Rimini superando Siena 80-73 (Markoishvili Mvp).
Di lì a breve, giusto il tempo di rientrare dalla Romagna per eleggere domicilio a Desio, ecco i Qualifying Rounds di Eurolega. Il filotto Lukoil (quarti)-Ostenda (semifinale)-Le Mans (finale) consegna alla squadra di coach Trinchieri la qualificazione al tabellone principale.
Il primo incidente/accidente si verifica all’esordio nella fase a gironi di Eurolega, con la sconfitta interna contro Lubiana che di fatto compromette subito il cammino verso le Top16. Il ko in volata nel ritorno in Slovenia - anche se nel frattempo si è vinto con Khimki e Fenerbahce - contribuisce ad affievolire ulteriormente le chance della Mapooro. Ma agli archivi deve ancora andare il prestigioso successo ottenuto al Paladesio ai danni del Real Madrid.
Compromessa l’Europa, Cantù viaggia invece spedita in campionato alla luce delle sei vittorie nelle prime otto gare, con le uniche due sconfitte maturate a Sassari (in maniera peraltro rocambolesca) e a Varese, vale a dire dinnanzi alle formazioni che chiuderanno ai primi due posti la regular season.
Il flop interno contro Siena e, soprattutto, il successivo tonfo a Caserta (si è aperto dicembre) producono i primi mugugni. Intanto il play titolare Smith si è infortunato e la ricerca del suo sostituito si protrae per un mese e mezzo partorendo il topolino (bidone) Anderson. Cinque successi consecutivi contribuiscono a rasserenare il clima permettendo a Cantù di doppiare il girone d’andata al terzo posto.
Nel frattempo scoppia il bubbone Chebolletta, con lo sponsor reclutato in corsa che non ottempera i propri obblighi contrattuali. Da lì la separazione, affatto consensuale. A fine gennaio, vista la necessità di far cassa, il club è praticamente costretto a cedere in Turchia il proprio gioiello Markoishvili e subito dopo annuncia l’ingaggio di Mancinelli. Mutano gli equilibri di squadra e Cantù va fuori al primo turno contro Roma alle final eight di Coppa Italia al Forum.
È il campanello d’allarme di un girone di ritorno vissuto in affanno (6 vittorie-9 sconfitte) e che a inizio aprile conosce il punto più basso con il rovescio interno con Caserta, il presunto esonero poi rientrato di Trinchieri, il ritiro a Novarello e la debacle a Biella.
Per fortuna è spuntato Lenovo quale nuovo main sponsor. Cantù parte da un anonimo settimo posto nella griglia playoff ma anche grazie all’addizione del play Ragland cambia volto e nei quarti butta fuori la favorita Sassari alla settima partita. Il resto è storia, anzi cronaca, di questi giorni.
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