Sport / Cantù - Mariano
Mercoledì 19 Giugno 2013
Cappelletti, lo manda il Charlie
«La mia Italia sarà tutta grinta»
Il tecnico canturino all’esordio sulla panchina del team di basket in carrozzina. Prepara l’Europeo e aspetta nel ritiro azzurro la visita del maestro Recalcati
Nello spogliatoio della nazionale under 22 di basket in carrozzina, quando nel 2010 Dionigi Cappelletti era il vice di Marco Bergna agli Europei juniores, appiccicate su ogni parete si leggevano scritte cubitali come «L’unico vero handicap è un atteggiamento negativo», «Due cose non tornano indietro: una freccia scagliata e un’occasione persa».
Oggi che il tecnico canturino si ritrova sulla panchina dell’Italia maggiore, alla vigilia del campionato europeo di Francoforte (29 giugno – 7 luglio), le cose non sono cambiate. Stesso approccio mentale, stessa grinta.
Una sola priorità: costruire il carattere dell’uomo prima ancora della tecnica del giocatore. È quello che Cappelletti cercherà di trasmettere ai suoi uomini in questi dieci giorni di ritiro nel centro olimpico dell’Acquacetosa a Roma. Si tratta di un vero e proprio debutto per il team azzurro, molto rinnovato rispetto alla squadra uscita in malo modo dalle ultime Paralimpiadi di Londra (decimo posto).
«Sappiamo che ci suderemo tutte le partite – ammette Cappelletti, 47 anni e un lavoro da assicuratore che si concilia con la carica – la nostra arma dovrà essere la difesa. Siamo in un girone duro: incontreremo i campioni europei in carica della Gran Bretagna e la Germania, oltre a Belgio, Svizzera e Olanda. Dovremo essere 12 guerrieri».
L’ispirazione di Cappelletti arriva dal suo primo amico e maestro, Charlie Recalcati (di cui è stato assistente sulla panchina di Cantù ) che ha promesso un passaggio al ritiro azzurro. «Un solo motto – conclude il ct -: essere umili, ma presuntuosi, ovvero essere intelligenti per rispettare la forza del nostro avversario, ma nello stesso tempo credere nelle nostre capacità e non mollare mai».
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