Cassani: «Ballerini ha stoffa
E Como è l’arrivo “Lombardia”»

Intervista con il commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo professionisti.

L’occasione per incontrarlo ce l’ha offerta la serata di presentazione del CC Canturino della quale Cassani è stato il prestigioso e illustre ospite d’onore. Con lui abbiamo spaziato in lungo e in largo, prendendo tuttavia le mosse dall’ambito più prettamente comasco.

Partiamo da Davide Ballerini, vale a dire da colui che rappresenta l’esponente di punta del movimento ciclistico locale.

«L’anno scorso l’abbiamo avuto e voluto spesso con noi in azzurro, al punto da essere in seguito convocato per i campionati del mondo. Anche quest’anno fa parte di un gruppo ristretto di corridori di nostro forte interesse. Dovrebbe disputare la Gand-Wevelgen tra una decina di giorni e la prima chiamata in nazionale avverrà in occasione della Coppa delle Nazioni. A mio avviso, Davide ha stoffa e un bel futuro».

Luca Paolini, trovato positivo alla cocaina, si è così giocato una prospettiva azzurra una volta sceso dalla bici?

«Si è giocato tanto, non so se si sia giocato tutto. Starà a lui far capire al nostro mondo che è stato qualcosa di eccezionale quello di cui si è reso purtroppo autore».

Veniamo al Giro di Lombardia: quale ritiene sia la sua naturale sede d’arrivo, visto che negli ultimi anni il traguardo è stato distribuito tra Como, Lecco e Bergamo?

«Per me il Giro di Lombardia è Como. Con quel finale bellissimo, a prescindere dal Civiglio che lo ha reso ancor più intrigante. Con l’arrivo a Como è veramente bello perché ci sono salite, spettacolo e opportunità. Incluse le discese che possono fare la differenza. Un finale davvero straordinario. Ai miei tempi il percorso era un po’ diverso perché ad esempio c’era la Val d’Intelvi, ma ora come allora per me il “Lombardia” è Como».

L’intervista integrale sulla Provincia di giovedì 17 marzo

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