Ciclismo, corse a rischio
Il Lombardia in ottobre?

L’ipotesi che circola è quella di portarlo al 31 ottobre. A livello climatico, si può fare. La vera discussione riguarda le distanze di sicurezza

Giro di Lombardia, Campionato italiano di bmx e Campionato regionale Juniores. Sono le punte di diamante di una stagione ciclistica, quella della provincia di Como, che mai come quest’anno è in bilico. L’emergenza coronavirus ha di fatto scompaginato tutti i calendari precedenti, mettendo nel caos un movimento che ha nelle corse giovanili il suo zoccolo duro e si aggrappa a pochi eventi più importanti per darsi visibilità.

Christian Rigamonti, vice-presidente di FederCiclismo Como, è comunque ottimista. «Tutto – dice – è un punto di domanda. Sono abbastanza ottimista, però, e mi piace pensare che si possa ripartire a luglio, tornare a fare le gare e a divertirsi la domenica». Le difficoltà, ovviamente, non mancheranno. Da una parte, il Giro di Lombardia, se confermato, sarà traslato in avanti. «L’ipotesi che circola è quella di portarlo al 31 ottobre. A livello climatico, salvo cambi repentini, penso lo si possa fare. La vera discussione riguarda le distanze di sicurezza, perché se una partita di calcio la si gioca anche a porte chiuse, sul Muro di Sormano è difficile pensare a persone che stanno distanti l’una dall’altra almeno un metro e mezzo. La gestione, insomma, la vedo complessa».

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