Fortunato va al Giro e guarda
alle salite: «Ci vediamo all’Aprica»

Il bolognese ormai residente a Erba sta preparando con attenzione la corsa rosa. E sorride: «Per fortuna ci sono poche cronometro»

Un mese in altura, sulle strade della Sierra Nevada, gli è sicuramente servito per mettere a punto la forma.

Niente gare per lui dopo la Tirreno-Adriatico, con l’obiettivo puntato diritto sul Giro d’Italia che lo vedrà tra i partenti venerdì prossimo.

«Ho scelto di sacrificare un po’ le corse per prepararmi al meglio», racconta Lorenzo Fortunato. Lui, bolognese d’origine ed erbese d’adozione, sarà l’unico comasco al via del Giro 2022, con la vittoria dello Zoncolan a renderlo un avversario da cui guardarsi in salita e il proposito di «fare bene» stampato nella mente e, dunque, da mettere in pratica fin dalle prime pedalate.

Condizione

«Sono più magro degli scorsi anni e credo di essere migliorato. Ora farò tre giorni nelle Asturie per prendere il ritmo che mi manca e poi sarò davvero pronto per il Giro», prosegue il professionista della Eolo Kometa.

«Mi aspetto di andare forte – dice - di essere tra i migliori nelle tappe di montagna. Sarà poi la strada a dire la sua. Il mio obiettivo è rimanere tra i migliori; il sogno, ovviamente, è vincere sulle salite. Sono pronto perché mi sono preparato bene in altura e non ho avuto troppi intoppi. La sensazione è buona. Le prossime corse, in questo senso, saranno un buon test».

Etna, Aprica e Marmolada sono i punti più prestigiosi su cui puntare. Pochi i chilometri a cronometro, tanta l’attenzione da metterci nel mezzo per non incappare in problemi, magari anche banali, capaci però di frenare le ambizioni nei momenti clou della corsa rosa.

«Mi piacciono particolarmente le tappe dell’Aprica e della Marmolada. Voglio correre con tranquillità: prima di pensare alla terza settimana intendo vivere una tappa alla volta, partendo dalle tre in Ungheria, per poi concentrarmi sull’Etna. All’inizio bisognerà stare attenti a non cadere, a non perdere tempo inutile. Sulle cronometro ho lavorato, anche se quest’anno, per fortuna, i chilometri a crono saranno pochi, troppo pochi per fare la differenza. Il lavoro principale, insomma, sarà sulle salite», sottolinea Fortunato.

Favoriti

Da una parte, c’è la consapevolezza che nel 2022 «nessuno partirà da favorito». Numerosi gli avversari insidiosi; non c’è un unico nome da cui guardarsi, ma un pool di corridori in grado di arrivare davanti con la maglia rosa addosso.

Fortunato, ovviamente, non si cita tra questi, pur riconoscendo il lavoro di preparazione svolto tutto in ottica Giro.

«Ho avuto la possibilità di fare delle scelte e, dunque, invece di andare al Giro della Sicilia, in Trentino o in Turchia, ho preferito la preparazione in altura», conclude.

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