Frigerio: «È un Canturino
per sognare il Mondiale»
Il presidente della società gialloblù: «Anche titolo provinciale e regionale tra i nostri obiettivi»
Tra «sudoku e molti libri da leggere», per Paolo Frigerio, presidente appena riconfermato alla testa del Club Ciclistico Canturino 1902, è comunque tempo di pensare a quel che accadrà al termine dell’emergenza coronavirus. La stagione del pedale è ferma al palo. Differentemente dagli altri sport, però, quella del ciclismo giovanile su strada non è nemmeno partita, con quel calendario che avrebbe dovuto prendere il via il 15 marzo bloccato prima ancora di nascere dai provvedimenti governativi.
Peccato, perché il Canturino 1902 ancora una volta guidato dal ds Andrea Arnaboldi era pronto, ecco, a lanciare il guanto della sfida alle più importanti formazioni Juniores del Paese. «I nostri ragazzi – dice Frigerio - hanno effettuato un ritiro sul Garda in vista dell’inizio della stagione. Sono in grandissima forma e scalpitano per cominciare la stagione. Ho visto un gruppo determinato, motivato e con un gran spirito di squadra».
Fin qui, quello che sarebbe dovuto essere. Sul più bello, però, ecco la Spada di Damocle rappresentata dallo stop a tutte le attività, incluso l’allenamento su strada. «Abbiamo dovuto sospendere la preparazione e speriamo di poter effettuare la nostra gara di Pasqua, con tutto il lavoro burocratico-organizzativo già fatto», prosegue il numero uno del Canturino.
La sua società, del resto, come da tradizione era – ed è tuttora - al lavoro per l’immacabile Trofeo Cassa rurale ed artigiana, corsa pasquale che quest’anno assegnerà anche il titolo provinciale. È presto pure se la stessa si correrà; di certo, qualora il divieto dovesse essere tolto, la società della Città del mobile non si farà trovare impreparata.
Questo, considerando comunque «per primo la salute», consapevolezza che qualche soltanto qualche settimana fa, in occasione della prevista partecipazione di Vincenzo Nibali alla presentazione della squadra prevista a Vighizzolo, gli organizzatori canturini sono «stati i primi ad annullare l’evento per il bene di Vincenzo, dei ragazzi e di tutti».
Alla luce di quanto sta accadendo, il 2020 sarà un anno ciclistico un po’ differente dagli altri. Il desiderio di fare bene, al Canturino, comunque c’è. «Sarà certamente una stagione anomala, con una durata sicuramente ridotta nel suo svolgimento. Peccato, perché i ragazzi del secondo anno sono completamente maturati e non vedono l’ora di dimostrarlo».
Di traguardi da raggiungere, a prescindere dal calendario nei quali gli stessi saranno proposti, ce ne saranno davvero innumerevoli. Obiettivi? «Provinciale e regionale e, perché no Mondiale come due anni fa?», scherza, ma poi non troppo, Frigerio, consapevole che «Cantù (con il titolo provinciale) e Albese con Cassano (sfida che assegnerà il titolo regionale) sono e restano due must nel calendario e con la squadra di quest’anno qualcosa di buono potrebbe scaturire».
Il sorriso, insomma, non manca. «Sono e resto ottimista. Stringiamo i denti e attendiamo che passi», conclude il presidente canturino.
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