Il bello della Gran fondo il Lombardia
Da Cantù alle strade del mito e ritorno

Presentati il percorso e la manifestazione di domenica: già 1.500 iscritti

In fondo, il bello (e il segreto) della Gran Fondo – Il Lombardia sta tutto lì: ripercorrere, il giorno dopo, le strade percorse dai campioni. Sentirsi per un giorno come il bicampione del mondo Julian Alaphilippe, gli sloveni Tadej Pogacar e Primoz Roglic, il belga Remco Evenepoel o Vincenzo Nibali.

E come tanti altri big del ciclismo che sabato disputeranno la “classica delle foglie morte”. Per un Giro di Lombardia che sabato cambierà tragitto – partenza da Como e arrivo a Bergamo -, la Gran Fondo di domenica sarà invece ben collegata alla tradizione. E, quindi, non mancheranno i grandi “monumenti”, passaggi classici di quello che molti ritengono debba sempre essere il percorso del Giro di Lombardia.

Già 1.500 iscritti

Ieri la Gran Fondo è stata presentata in Comune a Cantù, città che - ancora una volta - sarà l’epicentro della corsa collegata al Lombardia, riservata a ciclisti amatori.

Partenza da corso Europa e arrivo in piazza Garibaldi: il quadrilatero organizzativo - Cc Canturino, CentoCantù, Rcs Sport e amministrazione comunale - sembra aver stretto un patto d’acciaio, dopo il successo dell’edizione del 2019. Saltata per ovvi motivi quella del 2020, oggi si riparte, con circa 1.500 iscritti, di cui molti in arrivo dall’estero.

Percorso di 111 km, con deviazione più “leggera” per chi vorrà evitare il Muro di Sormano, per battere sulle due ruote le strade che poche ore prima avranno percorso i campioni. Un mix di salite, discese, strappi e strappetti che garantiranno divertimento costante a tutti i gran fondisti.

Evento sportivo, di massa, popolare, ma anche con importanti ricadute sul territorio, la Gran Fondo è stata salutata con entusiasmo dall’amministrazione comunale: «Nel 2019 è stato un successo», ha detto il vicesindaco Giuseppe Molteni.

L’assessore allo sport Antonella Colzani non si è lasciata scappare l’opportunità di poterla riproporre: «Abbiamo ammirato una città gremita di persone due anni fa. È un evento internazionale, per noi un’opportunità per far conoscere il territorio e i nostri appuntamenti ed è anche un’occasione per far lavorare commercianti, ristoratori e albergatori. Cantù torna al centro del ciclismo: sabato ci sarà il passaggio del Lombardia, domenica saremo il punto nevralgico della Gran Fondo».

Tutti i particolari e le motivazioni del bis a Cantù sono stati spiegati da Adrea Trabuio, responsabile degli eventi a partecipazione di massa di Rcs Sport: «Abbiamo pensato se riproporla oppure no, dopo lo stop forzato del 2020. Ma ci siamo detti quanto fosse importante dare continuità alla corsa, anche per tornare alla “normalità”».

Sarà una corsa emozionate per tutti gli amatori iscritti: «La presenza contemporanea di Muro di Sormano e Ghisallo invoglia chiunque si avvicini a questo sport. Il collegamento con la manifestazione professionistica è fondamentale in questo senso. E ci saranno tanti stranieri. Sarà una corsa in sicurezza: tutti i partecipanti devono essere in possesso di green pass o tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Un secondo percorso? È un bel dibattito, per quest’anno abbiamo pensato di non proporlo, anche per non fare lievitare i costi».

Frigerio: «Festa collettiva»

Paolo Frigerio, presidente del Cc Canturino, sottolinea l’unità di intenti: «C’è un grande collegamento tra i vari organizzatori: la Gran Fondo sarà un grande momento di festa collettiva, i disagi ridotti al minimo per uno spettacolo vero. Grazie anche alle forze dell’ordine e ai volontari che garantiranno la sicurezza di atleti e pubblico».

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