Ciclismo / Como città
Mercoledì 23 Giugno 2021
Nove volte su e giù dal Bisbino
Come scalare... l’Eversting
Gabriele Minoretti, 66 anni e in pensione dal 2015 ra giiunto così i 8,848 metri di salita virtuali
Non è nuovo ad imprese straordinarie e questa volta ha raggiunto la nuova frontiera del ciclismo. Il comasco Gabriele Minoretti, 66 anni e in pensione dal 2015 , nel passato fine settimana ha portato a termine l’Everesting sul Bisbino, in perfetta osservanza del concept della specialità che prevede che un ciclista, dopo aver scelto il proprio segmento, lo percorra di modo che possa raggiungere gli 8,848 metri di salita.
L’Everesting nasce nel 1994, quando un australiano nipote dell’alpinista George Mallory (che è stato tra i primi a raggiungere la vetta dell’Everest) , appassionato di ciclismo e per emulare lo zio, ha scalato in bici per otto volte consecutive una montagna della zona raggiungendo così gli 8.848 metri di dislivello positivo. Le regole sono ferree : proibito dormire e usare bici elettriche; non ci sono limiti di tempo. Si considera che fino a circa 5mila metri , - più o meno il Campo Base dell’Everest, arriva con le gambe, mentre il resto è solo una questione di testa. Era da tanto che Minoretti sognava l’’impresa e ci è riuscito, dopo una lunga ed accurata preparazione. E’ così che è partito alle ore 18 di venerdì ed è arrivato a quota 1.325 metri della vetta alle ore 20 di sabato ed ha portato a termine l’ Everesting scalando per 9 volte consecutive il Monte Bisbino, per il prescritto dislivello positivo di 8.848 metri. Il tutto in 26 ore, delle quali 21 ore in sella alla sua bici, percorrendo in totale 244 chilometri. «Molto divertenti e spettacolari le salite e discese notturne - racconta Minoretti - con atmosfere surreali in compagnia di animali come caprioli, tassi. L’escursione termica di 26°, la fatica, l’ansia di mantenere la tabella programmata e l’impossibilità di alimentarmi correttamente hanno contribuito a mandarmi in crisi intorno alla quinta salita: ho ritrovato le energie grazie al sostegno degli amici ciclisti che a turno mi hanno accompagnato».
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