«Sistemiamo il Bmx Stadium
Poi saremo pronti per i corsi»

La Ciclistica Olgiatese, non senza fatica, si prepara alla ripresa

La speranza, peraltro non ancora confermata, è quella di «poter riprendere i corsi collettivi dal 18 maggio». Così non fosse, meglio prepararsi comunque, in modo da essere pronti quando il via libera all’utilizzo della pista non soltanto a livello individuale arriverà davvero. Luca Benzoni, presidente della Bmx Ciclistica Olgiatese, è operativo: consapevole che bisogna «assicurare il rispetto di tutte le prescrizioni in termini di sicurezza e salute», la società sta «predisponendo un opportuno protocollo», di cui peraltro è già stata stilata «una bozza molto dettagliata».

Cosa cambierà, dunque, nel Bmx Stadium? «Sicuramente, non si potranno utilizzare le aree comuni all’interno della sede sociale, inclusi gli spogliatoi; stiamo predisponendo aree per il raggruppamento degli atleti, che vedranno ridotti i tempi di allenamento e saranno suddivisi in gruppi più piccoli; i vari gruppi entreranno con orari sfalsati e solo i più giovani potranno essere accompagnati da un accompagnatore maggiorenne che, comunque, non potrà rimanere all’interno dell’impianto sportivo durante l’allenamento», spiega.

Dichiarazione di stato di buona salute e rilevazione della temperatura all’ingresso andranno a completare il quadro. Al di là degli allenamenti collettivi, all’aperto già oggi si potrebbe usare la pista. C’è un però, come sempre, a raffreddare gli animi. «Non siamo ancora pronti con tutte le procedure e non siamo in grado di garantire la stessa opportunità di allenamento individuale ad almeno 60 atleti», vale a dire la pattuglia che compone la squadra di atleti che parteciperà alle gare agonistiche, qualora le stesse si tenessero davvero nei prossimi mesi.

I dubbi, in quest’ottica, non mancano: «Faremo il massimo, mantenendo salute e sicurezza al primo posto e con la consapevolezza che la stagione agonistica potrebbe anche non partire», sottolinea Benzoni. Le società sportive, in ogni caso, ci provano. «Ci stiamo coordinando perché più menti possono portare ad un risultato migliore, in termini di completezza del protocollo, ma anche della sua applicabilità», conferma. Tutto questo, inutile nasconderlo, porterà anche un aggravio di costi a carico delle squadre: «Bisognerà garantire standard più alti di pulizia ed igiene, abbiamo già acquistato e dobbiamo ancora completare il set di dispositivi per l’implementazione delle procedure e dobbiamo, come detto, aumentare l’impegno degli istruttori», conclude.n 

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