Crimi, addio ginnastica
Tutta colpa di un treno

In novembre la delusione di non poter raggiungere Mortara per i Campionati italiani assoluti. Da lì è nata la decisone di smettere

Era una dozzina d’anni che nel campionato di serie A di artistica maschile non fosse presente nessun ginnasta comasco. Al malanno di stagione del cermenatese Tommaso De Vecchis, che ha dovuto alzare bandiera bianca per la tappa d’apertura ad Ancona, si è sommato l’addio alla ginnastica di Lorenzo Crimi.

Il rovellaschese (19 anni) ha preso la drastica decisione di voltare pagina. «Ho smesso di fare ginnastica e adesso sto facendo gli allenamenti di prova a calcio», confessa con un percepibile velo di amarezza nella voce. Un addio doloroso da parte di un atleta che, seppur giovane, aveva dimostrato di avere un grande futuro.

Con la Pro Patria Bustese ha calcato il palcoscenico della serie A e a livello individuale ha sfiorato la medaglia al volteggio negli italiani assoluti. Un ritiro che appare inspiegabile e di cui “Lollo” non parla volentieri. Tocca alla madre Ramona Rimoldi Crimi, atleta a tutto tondo (è stata la prima donna comasca a giocare ad hockey su ghiaccio), direttrice tecnica regionale del trampolino elastico chiarire i motivi. «Il punto di rottura -spiega - è stato lo scorso novembre quando per una serie di circostanze negative non ha potuto arrivare a Mortara per disputare il campionato italiano assoluto. Lorenzo vuole essere indipendente e da sempre per spostarsi usa i mezzi pubblici, in particolare il treno. Quel giorno era in stazione a Rovellasca per andare a Busto Arsizio ed unirsi ai compagni di società per arrivare a Mortara. Purtroppo il treno veniva soppresso e non riusciva a trovare un mezzo alternativo per arrivare a Busto».

Anche le telefonate agli allenatori della Pro Patria rimasero inascoltate (erano già in campo gara). «Per lui è stata una grandissima delusione e il giorno dopo ha deciso di chiudere con la ginnastica -spiega la madre -.Quando ce l’ha comunicato ci siamo rimasti male ma conoscendolo abbiamo capito che non potevamo fare nulla per fargli cambiare idea».

Eppure la ginnastica era -anzi è meglio dire è ancora -la passione di Crimi che ha iniziato a 6 anni dopo aver visto Yuri Chechi in televisione. Ma perché la scelta del calcio? «Anche nella ginnastica preferivo le gare a squadre, dove c’è un grande spirito di condivisione -risponde -.E il calcio è il gioco di squadra per eccellenza».

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