Dilettanti e il caso svincolo

Una sentenza civile del Tribunale di Verbania potrebbe sconvolgere il calcio giovanile, o addirittura lo sport più in generale

Una sentenza civile del Tribunale di Verbania potrebbe sconvolgere il calcio giovanile, o addirittura lo sport più in generale. E’ stata infatti ritenuta nulla qualsiasi firma che lega un minorenne a una società di calcio, vincolandolo fino all’età di 25 anni, anche se accompagnata dalla garanzia dei genitori, poiché si tratta di un atto di straordinaria amministrazione e non di ordinaria come indicano le carte federali, che quindi richiederebbe l’autorizzazione del giudice tutelare. E’ come se centinaia di migliaia di giovani (minorenni) calciatori dilettanti avessero firmato un tesseramento senza valore, che di conseguenza permetterebbe loro di cambiare liberamente società ogni fine stagione, senza che queste possano più rivalersi su di loro. Una sentenza che potrebbe avere un impatto devastante su tutto il sistema del calcio dilettanti. La Federazione, nuovamente tirato in ballo su questo tema sempre più dibattuto, non è stata guardare come confermano le parole del vice presidente della Lega Nazionale Dilettanti Figc (area Nord), l’avvocato comasco Claudio Bocchietti: «Una sentenza, per giunta gravemente errata dal punto di vista giuridico, non è una legge, non fa giurisprudenza, merita solo di essere impugnata nell’opportuna sede giudiziaria che è la Corte di Cassazione». Un particolare importante: «Se un giovane calciatore vuole pattuire con la propria società un vincolo sportivo valevole solo per una stagione sportiva, basta essere chiari fin dall’inizio e fare applicazione dell’art. 108 delle Noif che consente, in alternativa al vincolo pluriennale, il vincolo annuale».

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