È un’ItalBriantea poco fortunata
Il Mondiale è della Gran Bretagna

Gli azzurri hanno chiuso all’undicesimo posto. Fatale la sconfitta contro l’Argentina negli ottavi.

Si è conclusa con la Gran Bretagna che per la prima volta nella storia ha sollevato al cielo la Coppa del Mondo. Un po’ di Cantù avrebbe potuto esserci in questa finale, ma il capitano canturino Ian Sagar, ha detto basta dopo il bronzo alle Olimpiadi di Rio nel 2016.

Non che la rappresentanza canturina ai mondiali sia stata poca, anzi, tutt’altro. Praticamente buona parte degli azzurri gioca in Brianza. Una nazionale giovane, che partiva con l’obiettivo di crescere e di essere un po’ una mina vagante. L’entusiasmo degli azzurri a tratti è stato devastante, battuti i vice campioni d’Europa della Turchia e il quotatissimo Canada della stella Patrick Anderson, il sogno azzurro si è infranto agli ottavi e si è concluso con l’11° posto finale. «Sono contento sia del mio mondiale a livello individuale sia di quello della nazionale - dice Pippo Carossino, co-capitano dell’Italbasket e lungo della Briantea84 -; siamo una squadra giovane, l’obiettivo era di farci le ossa, giocare insieme e imparare. Abbiamo fatto un mondiale con alti e bassi, certe partite le abbiamo giocate a mille, mentre in altre, penso soprattutto con l’Argentina agli ottavi, ci è mancata quella continuità che spesso può fare la differenza».

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