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Lunedì 20 Aprile 2020
Fasola, studente e blogger
«Io, in giro con papà
a vedere le gare più belle»
Frequenta il Melotti e coltiva la sua passione. “Ruoteraggiecatena”richiama appassionati.
Il suo blog, “Ruoteraggiecatena”, ospita decine di interviste ai protagonisti del mondo della bicicletta. Una passione nata a 13 anni, quando «pochi giorni dopo aver assistito al Gp di Lugano, mi resi conto che mi sarebbe piaciuto creare un blog di ciclismo». Era il 2014 e, con l’incoscienza tipica dell’adolescenza, Pietro Fasola pensò di buttare su internet i suoi pensieri legati al ciclismo. «Ho creato un account Wordpress senza saper usare la piattaforma. Poco alla volta ho incominciato a cavarmela. Inizialmente pubblicavo qualche foto e alcuni commenti alle corse, poi ho continuato pubblicando con maggior successo interviste ai corridori, ma anche a massaggiatori e direttori sportivi», racconta.
Tra le rubriche, peraltro, ce ne è pure una dedicata agli ex professionisti che, appesa la bici al chiodo, si sono messi a fare altro. Una passione genuina quella di Fasola, studente dell’ultimo anno del Liceo Artistico Fausto Melotti di Cantù con l’hobby per le due ruote a pedali.
«Da piccolo andavo a vedere la partenza o l’arrivo al Giro di Lombardia con mio papà, qui a Como. Nell’estate 2011 mi è stata regalata la mia prima bici da corsa e nei due anni successivi, dopo aver lasciato il rugby, ho gareggiato con il Gs Alzate Brianza nella categoria Giovanissimi», prosegue.
Una struttura fisica un po’ troppo robusta per questa disciplina, la scuola e qualche difficoltà logistica di troppo l’hanno indotto a coltivare il ciclismo in altro modo: tanti chilometri percorsi per puro piacere, numerose gare seguite dal vivo e la creazione di un blog».
Oltre 600 i seguaci su Facebook, con numerose condivisioni a testimoniare la bontà della sua iniziativa. Contattare i corridori, almeno agli inizi, non fu semplice. «Inizialmente li contattavo quasi esclusivamente via Facebook, anche perché di persona non ne conoscevo. Piano piano ho incominciato a conoscerli personalmente e a farmi conoscere, ottenendo anche i contatti più personali. Corridori e addetti ai lavori sono molto disponibili. Nonostante siano spesso in giro per il mondo tra gare, ritiri e allenamenti, si metto molto volentieri a disposizione degli appassionati. Generalmente cerco di intervistare corridori giovani e promettenti, ma spesso poco conosciuti: dà più soddisfazione soprattutto quando da lì a poco ottengo buoni risultati a livello internazionale».
Sullo sfondo, il piacere non solo di pedalare, ma anche di assistere agli eventi ciclistici più importanti in compagnia di quel papà che qualche anno fa gli mise tra le mani la prima bici.
«Insieme abbiamo seguito alcune tappe di Tour de France, Giro d’Italia, Tour de Suisse e Giro d’Austria, ma anche la Milano-Sanremo, il Trofeo Laigueglia, i Mondiali di Firenze 2013 e tante altre corse. Ho comunque seguito anche alcune gare da solo in Svizzera o Austria. Non è facile trovare coetanei appassionati di ciclismo: per chi non è appassionato di questo sport è difficile aspettare ore e ore, o magari anche giorni nel caso del Tour, a bordo strada per vedere i ciclisti passare nel giro di pochi minuti. La cosa bella del ciclismo è che è uno sport popolare: avvicinare i corridori anche prima delle gare e magari scambiarci due chiacchiere è quasi la prassi», conclude Fasola.
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