Fusi, il gran ritorno
Rieccolo in “bicicletta”

Il comasco, già ct della Nazionale italiana, rientra in un mondo lasciato quasi 15 anni fa.

Antonio Fusi ritorna nel mondo del ciclismo. Un rientro nell’ambiente delle due ruote, ciclisticamente parlando, dopo quasi 15 anni. Nel mezzo qualche esperienza in terra elvetica, seguendo qualche ciclista dilettante.

Dopo anni di assenza, Antonio Fusi, classe 1956, originario di Guanzate ma da alcuni anni residente in quel di Lurago d’Erba, ritorna dunque a far parte di una società ciclistica.

Fusi, da quest’anno, fa parte dello staff tecnico (allenatore-preparatore) dell’importante team orobico dell’Uc Palazzago società che svolge un importante lavoro con gli under 23 (del team fanno parte anche due élite).

« Ho accettato di buon grado, con entusiasmo e determinazione - confida Antonio Fusi - la proposta che mi ha fatto patron Ezio Tironi. Ho detto di sì per due motivi importanti. Il primo è che mi mancava il mondo del ciclismo, e secondariamente, essendo andato in pensione a settembre, ho decisamente più tempo per poter svolgere il mio ruolo dirigenziale»

Antonio Fusi, lo ricordiamo, è stato un ex dilettante, per poi ricoprire il ruolo di ct della nazionale azzurra. Prima della formazione under 23 (storico l’edizione 1996 a Lugano quando ai primi quattro posti arrivarono quattro azzurri: Figueras, Sgambelluri, il lecchese Sironi e l’ex ct Bettini).

Poi tanti altri importanti successi conquistati con la nazionale azzurra under 23 (tripletta a Valkenburg con Basso, Nocentini e Di Luca) per poi compiere il grande salto negli anni 1998-2000 (unico nella storia ciclistica) quando ricoprì la carica di commissario tecnico degli under 23 e dei professionisti.

Con Michele Bartoli conquistò il bronzo al Mondiale ’98 a Valkenburg.

© RIPRODUZIONE RISERVATA