Hockey Como, non ci voleva
Annullato il Trofeo Gosetto

Per la seconda stagione consecutiva, salta il fiore all’occhiello dell’attività giovanile

Per il secondo anno consecutivo e per la terza volta nelle ultime quattro stagioni, il Trofeo Gosetto non si disputerà. La pandemia ha avuto ancora la meglio e il prestigioso torneo internazionale (che nel 2018 non si giocò a causa dell’indisponibilità del palazzetto), fiore all’occhiello dell’Hockey Como, passerà la mano.

«Il prossimo weekend avremmo dovuto disputare l’edizione numero 32, ma purtroppo non sarà così - spiega Massimo Paramidani, responsabile del settore giovanile dei biancazzurri -. Sarebbe stata una bellissima festa per tutta la nostra famiglia con nonni, genitori, amici e fratelli riuniti per organizzare un evento unico sul ghiaccio di Casate. I piccoli atleti dell’Under 11 avrebbero potuto esibirsi sul ghiaccio dopo una stagione fatta di impegno, disciplina e tanta voglia di divertirsi, ma che anche quest’anno il torneo è stato legittimamente annullato».

Una scelta imposta dal Covid 19 che ha colpito anche l’intera stagione, con la prima squadra che non ha partecipato all’Italian hockey league (conservando il diritto ad essere al via l’anno prossimo) e le giovanili che hanno affrontato dei campionati ridotti.

Anche se non sono mancate delle soddisfazioni come l’Under 13 che è arrivata ai playoff. «La nostra società e i suoi grandissimi atleti sono stati costretti a misurarsi con nuovi regolamenti e imposizioni straordinarie, controlli sanitari, chiusure e sospensioni che hanno incorniciato questi pochi mesi di attività - dice Paramidani -. Siamo ai titoli di coda di questo difficile anno sportivo e sono doverosi i ringraziamenti ai nostri pochi partner commerciali che, in un momento di grande difficoltà per tutti, hanno creduto e stoicamente supportato la nostra realtà».

Grande anche l’impegno degli atleti, dello staff tecnico e dei volontari. «I nostri grandi e piccoli atleti hanno continuato a lavorare nelle molteplici difficoltà portando passione e allegria a ogni singolo allenamento o incontro - spiega Paramidani -. Lo staff tecnico è stato in grado di reinventarsi ed adattarsi per poter allenare nel migliore dei modi i nostri ragazzi, dentro e fuori dal ghiaccio. I responsabili squadra, i volontari, i genitori, ci hanno supportato ed aiutato nei momenti di difficoltà ed hanno compreso l’importanza di essere parte fondamentale di una società dilettantistica. Il Csu ha tenuto aperto, sempre in sicurezza, il palazzetto».

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