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Mercoledì 10 Novembre 2021
«I genitori ultras?
Servono le porte chiuse»
on è bastato un anno e mezzo di stop a causa della pandemia a raffreddare spiriti e animi che, giusto il tempo di riprendere l’attività agonistica
Genitori ultras, ci risiamo. Non è bastato un anno e mezzo di stop a causa della pandemia a raffreddare spiriti e animi che, giusto il tempo di riprendere l’attività agonistica, si è subito registrato un brutto episodio di violenza tra genitori sugli spalti di una partita di calcio giovanile.
Sì, per una partita di ragazzini, quella del campionato Giovanissimi Under 14 provinciali tra Mariano e Montesolaro, che lo scorso fine settimana ha visto l’intervento dei carabinieri sulla tribuna del centro sportivo di Mariano Comense (in via per Cabiate), chiamati per sedare un avanzato tentativo di rissa tra genitori.
Insulti, minacce, spintoni e - stando ad alcune testimonianze - anche qualche oggetto da taglio brandito tra le mani. Sì, per una partita di calcio di ragazzini. Ragazzini che a conclusione di un bel pareggio sul campo (4-4) sono usciti tutti assieme, abbracciati, rispondendo col fair-play al vergognoso spettacolo messo in scena da alcuni dei loro genitori.
Amareggiato e disgustato per l’accaduto è il Delegato provinciale della Figc, Donato Finelli, che lancia l’allarme: «Assurdo. La situazione sta peggiorando, è un disastro! Ogni fine settimana vado su campi e da fuori sento e vedo di quelle cose che non stanno né in cielo né terra – racconta Finelli -. Purtroppo i genitori sono sempre stati un problema, forse un po’ meno anni fa quando c’era più rispetto ed educazione da parte di tutti».
Educazione, rispetto e valori sono forse alla base di questi brutti episodi che ogni fine settimana fanno da contorno a tante partite dei campionati giovanili e dilettanti. Momenti di sport e gioia dei propri figli che i genitori vivono invece come pretesto per dar sfogo al loro peggio.
Figli che così vengono influenzati negativamente. «La partita dovrebbe essere una festa – continua il Delegato Figc comasco -, ma è sempre più spesso rovinata da comportamenti scellerati da parte di genitori e addetti ai lavori, anche nei confronti degli arbitri».
E pure questo dell’insulto sistematico ai direttori di gara è un aspetto, oltre alla pandemia, che sta pesando sulla carenza degli stessi fischietti, fondamentali per giocare una partita di calcio.
Quello del comportamento dei genitori sta dunque diventando un grosso problema, che interessa tutte le classi sociali come fa capire Finelli: «Mi colpisce vedere genitori che sono persone per bene, colte, professionisti affermati nella vita che però alla vista del rettangolo verde perdono la ragione e sbroccano per la partita di calcio del proprio figlio, per quello che è un gioco».
Soluzioni? «Se ne continua a parlare, a organizzare incontri e a dibattere – conclude Finelli-, ma da questo problema purtroppo non se ne esce, se non vietando l’ingresso al campo ai genitori. Ma non credo sia la giusta risposta».
Partite a porte chiuse che ora il giudice sportivo, in base a quanto refertato dall’arbitro, potrebbe sanzionare nei confronti di Mariano e Montesolaro.
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