Il Giro d’Italia è qui
Oggi il passaggio sul Lario

Il ciclismo e Como hanno stretto un patto d’acciaio. O un matrimonio d’amore. Fate voi. Un idillio che non passa tanto dalle persone, ma dal paesaggio

Il ciclismo e Como hanno stretto un patto d’acciaio. O un matrimonio d’amore. Fate voi. Un idillio che non passa tanto dalle persone, ma dalle strade, dal paesaggio, dal territorio, dalle salite e dalle discese e dagli scorci fantastici. Per questo, il Giro d’Italia 2020 ha scelto di passare ancora da Como. Senza che le istituzioni nemmeno lo sapessero, quasi.

Quando si è trattato di dover scendere dalla Valtellina e andare verso il Piemonte (arrivo ad Asti), si è deciso per il lungo Lario della sponda occidentale. Dove oggi la corsa transiterà. Perché rinunciare alle cartoline che il lago sa mandare in onda durante una corsa ciclistica? Così ecco il lago, tutto, da Gera sino a Como. In orario a cavallo tra la merenda di metà mattina, l’aperitivo e il pranzo. Il Giro d’Italia un’altra volta qui, dopo la magica giornata dl 26 maggio 2019, in cui ci fu l’arrivo della tappa. Oggi, dopo le strade sul lago, per via di una giornata delicata sul fronte del traffico (lavori in autostrada), niente centro cittadino ma (come avete letto nelle pagine di cronaca, con dettaglio delle vie chiuse) salita di via Bellinzona, San Fermo, Casate, Grandate, Fino Mornasco e via. Con una curiosità: prima di Bregnano, il luogo per il rifornimento dei corridori.

La gente (anche se ci sarà pioggia) potrà applaudire la nuova maglia rosa: Wilco Kelderman l’ha conquistata alla fine della tappa dello Stelvio-Laghi di Cancano che ha tenuto gli appassionati lariani davanti alla tv perché disputata su strade che molti conoscono bene. La vittoria di Hindley, in fuga con Hart, il crollo di Almeida, la classifica rivoluzionata con Kelderman, Hindley e Hart racchiusi in 15”. Ad applaudire i protagonisti, sulla strada, ci sarà anche Roberto Dotti, campione del mondo dietromotori del 1985, che dovette abbandonare l’attività dopo un incidente in allenamento, a Menaggio: «Sono andato in coma, brutta cosa. Avrei fatto il professionismo, ero appena rientrato dal Giro ella Grecia con Bugno e Fondriest». Roberto Dotti ha un bar, ad Argegno: il bar Doge, ed è il bar dei ciclisti, che si fermano lì per un caffè o un panino dopo la pedalata. E sapete perché? Perché rischiano di trovare qui qualche campione seduto al tavolino:

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