Il Museo del Ghisallo anti Covid
I numeri del 2020 sono positivi

Una stagione ricca di visitatori nonostante le restrizioni.

A definirla «resiliente» è lo stesso Museo del ciclismo della Madonna del Ghisallo. Una stagione così, del resto, la struttura museale di Magreglio non l’aveva mai vissuta, con una larga percentuale di visitatori di marca italiana, superiore all’80% del totale, a mettere nero su bianco quanto l’emergenza da Covid-19 abbia inciso sull’attività del luogo voluto da Fiorenzo Magni. I numeri del 2020 dicono che gli accessi al museo sono stati in totale 5391, di cui 4311 italiani. Le presenze straniere, invece, sono state 1080. Di queste ultime, la gran parte è arrivata da Germania, Olanda, Francia e Inghilterra. La preponderanza italiana tra i visitatori è un assoluto inedito per il Ghisallo, una naturale controtendenza generata dalle restrizioni connesse alla pandemia che, nonostante tutto, ha comunque richiamato a Magreglio cittadini da 34 diverse nazioni fra cui Sri Lanka, Colombia ed Estonia. Per fare un paragone, nel 2019 le nazionalità rappresentate sono state 70, a dimostrazione della forte vocazione internazionale della struttura. A livello statistico, i mesi di maggiore affluenza sono stati nell’ordine agosto, settembre, luglio e ottobre, con la consueta chiusura invernale che porterà diritti a un 2021 pensato in onore del già citato Magni. 

«Fiorenzo Magni – spiega il presidente della Fondazione, Antonio Molteni - non ha mai voluto che si pensasse a un museo a lui dedicato perché voleva che questo luogo fosse dedicato sempre a tutti i ciclisti, campioni e gregari». Oltre alla mostra “Magnifico” inaugurata lo scorso 3 ottobre nel centenario del suo fondatore, il 2020 ha visto entrare tra i cimeli del museo la bici Magni Centenario nr. 00/20, 42 maglie storiche tra cui quella Faemino di Merckx con colori iridati e alcuni deragliatori anteriori originali Campagnolo del 1953 (provenienti da un appassionato della Pennsylvania).

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